Mail a rischio: attenzione alle truffe di chi sfrutta la paura del coronavirus

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Mentre nel nostro paese si cerca in ogni modo di contrastare l’epidemia di coronavirus, che ormai ha costretto il Governo ad adottare una serie di decreti con i quali si è prevista una quarantena serrata sull’intero territorio nazionale, sembra che qualcuno riesca a rendere peggiore una situazione già molto difficile. Oltre allo sciacallaggio sui prezzi di mascherine e disinfettanti praticato da molti, troppi, commercianti senza scrupoli, una serie di truffe online stia mettendo in difficoltà sempre più persone.

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Infatti, attraverso numerosissime mail inviate ripetutamente a diversi indirizzi di posta elettronica, questi malviventi cercano di estorcere denaro alle ignare vittime, celandosi dietro un recapitoistituzionale” e inducendo il malcapitato a cedere generalità e numeri di carte di credito. Ma diamo un’occhiata più a fondo ai metodi di questi criminali, in modo da farci un’idea più precisa della portata del fenomeno: spesso le mail incriminate recano come mittente niente meno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e dietro la promessa di fornire “tutte le informazioni utili a contrastare il coronavirus” invita a cliccare su un link che in realtà contiene il malware Trickbot, in grado di sottrarre password e documenti salvati sul computer del malcapitato.

 

Inviando mail da mittenti “istituzionali”, questi malviventi cercano di approfittare della situazione per estorcere denaro ai malcapitati

Altro malware molto diffuso negli ultimi tempi è Ryuk, in grado di bloccare il pc dell’utente chiedendo un riscatto in denaro per lo sblocco. Molto spesso però, i truffatori, piuttosto che allegare un link e quindi un software maligno, reindirizzano verso un sito fittizio, ad esempio quello del nostro istituto bancario, richiedendo i dati dei nostri conti correnti. La cosa più abbietta di queste pratiche è proprio il loro agire sulle paure delle persone, che sia quella per la tutela dei loro risparmi o, come in questo periodo, la paura del coronavirus.

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Ogni volta che un argomento di interesse pubblico emerge, come il virus o gli incendi in Australia, questi criminali ne approfittano per spillare denaro ai malcapitati” dice Chester Wisniewski, principal research scientist di Sophos, importante azienda di sicurezza informatica. I consigli degli esperti, in ogni caso, sono sempre i soliti: diffidare dalle mail che contengono allegati, soprattutto se provenienti da mittenti sconosciuti, ed evitare anche solo di aprire i link, dal momento anche anche la semplice apertura della pagina potrebbe scaricare il malware; soprattutto, diffidare da mail provenienti da “istituzioni”, dal momento che le banche e l’OMS non contattano mai via mail le persone e fare riferimento solo alle informazioni provenienti da fonti certificate.

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