Sono numerose le malattie infettive a cui possiamo andare incontro durante la vita, alcune meno pericolose e più comuni, come il morbillo, la varicella da bambini, altre più pericolose e potenzialmente fatali quali il tetano, il tifo, la malaria ecc. Le malattie infettive si dividono principalmente in base al modo di contagiare e quindi infettare l’ambiente circostante. Ci sono quelle a trasmissione parentale e sessuale, ovvero con il contatto con il sangue, quali le epatiti B, C e Delta, e quelle a trasmissione-oro fecali, come per esempio l’influenza. La malaria, malattia infettiva causata da un protozoo molto pericoloso, è un caso particolare in quanto l’unico metodo per trasmettersi è attraverso un vettore animato che svolge una specifica funzione, ovvero la zanzara anofala.
Lo studio sulla malaria
Sono numerosi gli studi degli scienziati su questa malattia, come lo studio sulla recente l’applicazione creata per rilevare le zanzare infette.
Un gruppo di ricercatori dell’Imperial College London ha analizzato e preparato alcuni composti farmaceutici che riescono a bloccare l’infettività del parassita sulle zanzare, bloccando così la catena di contagiosità. L’agente eziologico della malattia, un protozoo del genere Plasmodium, segue uno schema di infezione e diffusione molto complesso, che possiamo riassumere con questa immagine apposita.
Per cercare di riassumere in modo ancora più breve, i gametociti, maschili e femminili, che causano la malaria, vengono assorbiti dalla zanzara quando punge e succhia il sangue da un soggetto infetto o cronico. Nel corpo della zanzara, si uniscono i gametociti di genere opposto iniziando una rapida replicazione e sviluppo fino a stanziarsi nelle ghiandole salivari dell’insetto. Così facendo, una semplice zanzara diventa una zanzara anofala, portatore della malattia.
I preparati farmaceutici servono appunto per bloccare nell’insetto questo ciclo dei gametociti, bloccando quindi l’infezione e la possibilità che la zanzara infetti un’altra persona e quindi continui la contagiosità. Ovviamente, questi farmaci sono ancora in via di sviluppo e stabilizzazione, in quanto non si può “vaccinare” una zanzara, bensì bisogna far assumere questi farmaci all’uomo infetto che così potrà trasmetterli alle eventuali zanzare che lo pungono.