Un organismo nocivo scoperto vent’anni fa nel Mar Arabico si sta diffondendo ad un ritmo allarmante, generando chiazze verdastre dense e maleodoranti con filamenti visibili persino dallo spazio. Il fenomeno è dovuto al Noctiluca Scintillans, microorganismi che tradizionalmente hanno sostenuto la rete alimentare del Mar Arabico. Tuttavia i pesci non amano molto questo alimento e con queste grandi fioriture ogni anno stanno mettendo in serio rischio la pesca nella regione.
Secondo nuovi studi pubblicati su Nature’s Scientific Reports la continua perdita di neve dalle cime dell’altopiano himalayano starebbe alimentando la diffusione di quest’alga nociva. Basandosi su esperimenti di laboratorio e immagini satellitari fornite dalla NASA, la ricerca rivela una correlazione tra i cambiamenti climatici e l’espansione del Noctiluca.
Durante questo periodo, il fitoplancton, i principali produttori della catena alimentare, prospera negli strati superiori. Ma con il restringimento dei ghiacciai e la copertura nevosa in Himalaya, i venti monsonici che soffiano al largo della terra sono più caldi e umidi riducendo la fertilizzazione degli strati superiori.
In questo scenario, il fitoplancton è in svantaggio, ma non Noctiluca. A differenza del primo organismo l’alga non si basa solo sulla luce solare e sui nutrienti; può anche sopravvivere mangiando altri microrganismi. Noctiluca ospita migliaia di endosimbionti fotosintetizzanti all’interno della sua cella bulbosa. Gli endosimbionti verdi gli forniscono energia dalla fotosintesi, mentre la sua coda gli consente di afferrare qualsiasi microorganismo per nutrirsi.
Questa duplice modalità di acquisizione dell’energia offre un enorme vantaggio per prosperare e interrompere la classica catena alimentare del Mar Arabico. Il secondo vantaggio di Noctiluca è che i suoi endosimbionti accumulano molta ammoniaca nella cellula, rendendo l’organismo maleodorante. Come terzo vantaggio, l’ammoniaca accumulata è anche un deposito di nutrienti azotati per gli endosimbionti, rendendoli meno vulnerabili alla diminuzione di nutrienti.
La fioritura di Noctiluca è apparsa per la prima volta alla fine degli anni ’90. La vastità delle loro fioriture, che si verificano ogni anno, minaccia la catena alimentare già vulnerabile del Mar Arabico. Tuttavia, solo meduse e sali sembrano trovare appetibile Noctiluca. In Oman, gli impianti di desalinizzazione, le raffinerie di petrolio e gli impianti di gas naturale sono costretti a ridurre le operazioni perché sono soffocati dalle fioriture di Noctiluca e dalle meduse che sciamano per nutrirsi di esse.
La conseguente pressione sull’approvvigionamento alimentare marittimo e la sicurezza economica potrebbero aver alimentato l’aumento della pirateria in paesi come lo Yemen e la Somalia.
“Questo è probabilmente uno dei cambiamenti più drammatici che abbiamo visto in relazione al cambiamento climatico”, hanno riferito i ricercatori. “Stiamo vedendo Noctiluca nel sud-est asiatico, al largo delle coste della Thailandia e del Vietnam, e fino a sud delle Seychelles, e ovunque fiorisca sta diventando un problema. Inoltre danneggia la qualità dell’acqua e provoca molta mortalità per i pesci.”
Lo studio evidenzia come gli oceani tropicali vengano influenzati in modo sproporzionato. Ciò potrebbe presagire conseguenze a lungo termine per i paesi della regione già colpiti da problemi socioeconomici dovuti alla guerra, alla povertà e alla perdita di mezzi di sussistenza.
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