Secondo una nuova ricerca, in corso presso l’Università dell’Arizona (UA) di Tucson, su Marte si trova un canyon misterioso che squarcia la superficie di Marte, dalle dimensioni così impressionanti da essere il più grande del Sistema Solare.
Questo impressionante canyon, a circa 140 milioni di chilometri di distanza dal famoso Grand Canyon terrestre in Arizona, lo supera in lunghezza di quasi 10 volte, estendendosi per oltre 4000 km lungo l’equatore di Marte. Copre quasi un quarto della circonferenza del Pianeta Rosso ed è tre volte più profondo del Grand Canyon.
Conosciuto come Valles Marineris, il canyon marziano è stato immortalato dalla fotocamera ad altissima risoluzione HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) che si trova a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter.
I ricercatori dell’UA scattano foto ravvicinate del Valles Marineris già dal 2006 e l’immagine in copertina di questo articolo rappresenta uno degli ultimi scatti realizzati con HiRISE, il 26 dicembre del 2020. Ma nonostante il grande numero di immagini raccolte, gli scienziati sono ancora incerti sull’origine dell’enorme complesso del canyon marziano.
A differenza del Grand Canyon sulla Terra infatti, il Valles Marineris è troppo profondo perché sia stato scavato unicamente dall’acqua. Marte è un pianeta secco e caldo e non potrebbe aver ospitato fiumi sufficientemente grandi da poter originare un canyon così grande.
Secondo i ricercatori dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è più probabile che lo scorrere dell’acqua in un antico fiume marziano, abbia reso più profondo parte dell’esistente del canyon e dei canali già esistenti, centinaia di milioni di anni fa.
Ma il canyon si sarebbe formato in un epoca precedente, miliardi di anni prima di essere eroso da un fiume marziano. Per i ricercatori ESA, il canyon originale sarebbe stato creato da un vicino super-gruppo di vulcani noto come regione di Tharsis.
Il movimento sotterraneo del magma dei mostruosi vulcani, tra cui vi è l’Olympus Mons, il vulcano più grande del sistema solare, sarebbero stati sufficienti per fa si che la crosta di Marte si sia allungata, strappata e sia infine collassata nelle depressioni e nelle valli che compongono oggi Valles Marineris.
Nei successivi eoni, i flussi magmatici in superficie, le frane e poi lo scorrere di antichi fiumi, hanno continuato a plasmare il canyon che oggi vediamo. Gli studi che seguiranno e l’analisi di altre immagini ad alta risoluzione di questa zona, potranno aiutare a risolvere il mistero dell’origine di questo enorme canyon marziano, ed aggiungere preziosi dettagli alla storia della sua formazione.
Ph. Credit: NASA / JPL / UArizona
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