Nel corso degli anni sono tanti gli strani avvistamenti su Marte condivisi dalla NASA. La superficie di Marte ci ha regalato e continua a farlo, scatti con figure decisamente bizzarre. Da cucchiai a scoiattoli, da draghi all’iconico Pac-Man, sono tanti gli effetti ottici catturati dagli ingegneri dell’agenzia spaziale.
La voglia di scovare a tutti i costi nuove forme di vita su Marte a volte ci fa vedere cose davvero strane, trasformando il pianeta di fatto in un gigantesco test di Rorschach. Il fatto che le immagini, catturate da satelliti e rover, siano spesso sgranate o ambigue, non aiuta affatto. Mentre i nostri occhi guardano con desiderio questo paesaggio alieno, la nostra mente tende a giocare brutti scherzi, spingendoci a sostituire il noto con l’ignoto.
Qui sotto trovate alcune tra le illusioni ottiche marziane più assurde, ognuno con la propria storia da raccontare, vera o falsa che sia. Non vi resta che gettarvi tra le stranezze di Marte, buon divertimento!
Una delle illusioni più iconiche arrivò nel 1976 quando la sonda Viking 1 della NASA catturò “Face on Mars” nella regione di Cydonia. La NASA ha descritto l’immagine come “un’enorme formazione rocciosa che ricorda una testa umana formata da ombre che danno l’illusione di occhi, naso e bocca”.
Naturalmente, alcune persone hanno interpretato questo volto apparente, che misura circa 3 chilometri di lunghezza, come un monumento di una civiltà marziana perduta da tempo. Le foto successive del filmato rivelarono che si trattava di una mesa, sostanzialmente una superficie rocciosa dalla cima piatta. L’ipotetico volto è ora usato come un classico esempio di pareidolia, un fenomeno psicologico in cui proiettiamo visi e altre cose familiari su oggetti altrimenti inanimati e banali.
Nel 2016, il rover Curiosity ha scattato una foto del Kimberley Waypoint nel cratere Gale, ma un certo numero di persone hanno notato una strana luce in lontananza. L’avvistamento ha subito provocato fantasiose e stravaganti teorie, come una civiltà aliena che al di sotto della superficie di Marte. In realtà, il granello di luce è stato probabilmente causato da un raggio cosmico che ha creato un artefatto visivo sulla fotografia.
Sulla Terra, la nostra atmosfera assorbe i raggi in modo che non abbiano molto effetto sulle telecamere sul pianeta marziano. Ma se metti un telescopio nello spazio è inevitabile che questi influiscano sullo scatto. Quando un raggio cosmico sbatte contro il rivelatore elettronico nella fotocamera, deposita un po ‘di energia nel pixel. Questi rivelatori sono progettati per rilevare l’energia della luce in arrivo e non sono in grado di distinguere tra un raggio cosmico o un fotone proveniente da una stella lontana.
Nel 2004, il rover Opportunity della NASA ha esplorato un’area al Meridiani Planum in cui la superficie era coperta da ciottoli grigi insolitamente rotondi. Gli scienziati della NASA hanno riferito che dall’alto tali strani oggetti rotondi sembravano come mirtilli in un muffin. Le sfere avevano dimensioni variabili, che variavano da 100 micrometri a 602 millimetri di diametro.
Circa 16 anni dopo, gli scienziati rimangono in disaccordo su questi cosiddetti “mirtilli marziani”, ma probabilmente non sono di natura biologica. Le teorie prevalenti includono concrezioni di ematite formate dall’acqua, sfere prodotte da impatti di meteoriti e sfere formate da minerali di calcite.
Poco dopo essere atterrato sul Pianeta Rosso, Curiosity ha trovato un apparente pezzo di pellicola sulla superficie, che si è rivelato essere un film di plastica. Le folli teorie questa volta si sono sbizzarrite, partendo da bozzoli di farfalla portati sul pianeta dalla NASA alla pelle di rettili marziani.
In realtà si è scoperto che il frammento di plastica proveniva dal rover. In particolare si trattava di un pezzo di avvolgimento di un cavo che probabilmente si è allentato durante l’atterraggio. Nel 2018, un altro oggetto simile alla plastica è stato visto su Marte, ma si è rivelato essere un sottile fiocco di roccia.
Il rover Spirit della NASA ha catturato una straordinaria vista panoramica all’interno del cratere Gusev il 5 settembre 2007. Lo scatto mostrava apparentemente l’aspetto spettrale di una figura femminile con indosso un abito e il braccio esteso in orizzontale.
Tuttavia, una seconda occhiata vista rivelò che la donna non era nient’altro che una roccia posizionata in modo casuale. Un’illusione piuttosto interessante e inquietante allo stesso tempo. Un avvistamento simile è avvenuto anche nel 2015, quando Curiosity ha individuato una misteriosa entità tra le rocce.
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