La ricerca dell’acqua nello spazio esterno è uno dei grandi obiettivi della ricerca scientifica. Quando si tratta di pensare ad una futura colonizzazione spaziale o di contemplare la possibilità di vita al di fuori del nostro pianeta, ogni corpo celeste potrebbe essere il possibile candidato ideale. Primo fra tutti Marte che, se non proprio ideale, dà del filo da torcere e non pochi gratacapi agli scienziati.
Ora, la Geological Society of America ha pubblicato un nuovo studio, sottolineando che gli scienziati sono stati in grado di rilevare – con l’aiuto delle immagini satellitari – l’esistenza di un corridoio di sedimenti fluviali situati nella zona conosciuta come Aeolis Dorsa, proprio su Marte.
Questi sedimenti, che indicano che l’acqua – semmai presente in quell’area – si presentava in uno stato liquido. Queste tracce hanno un’età di circa 3,5 miliardi di anni e risalgono a prima della modifica dell’atmosfera del pianeta rosso.
Questi dati dimostrano che i depositi dei fiumi studiati hanno riempito, un tempo, le incisioni lasciate dall’acqua nelle valli. Sulla Terra, queste valli si evolvono in relazione ai cambiamenti del livello del mare. Per il team della Jackson School of Geosciences, negli Stati Uniti, ci sono livelli simili in ascesa e caduta dell’acqua in una grande massa che ha costretto la formazione di paleovalli nella loro area di studio.
Nell’ampia valle su cui si è concentrata l’attenzione, sono stati indicati diversi episodi di caduta e innalzamento del livello dell’acqua, ciascuna con più di 50 metri, simili ai cambiamenti del livello del mare su scala terrestre.