Il team della missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA, inizia ad individuare il bersaglio della navicella grazie alle foto scattate dalla sua telecamera Didymos Reconnaissance and Asteroid Camera for Optical Navigation (DRACO).
Grazie ad un’immagine della luce dell’asteroide Didymos e della sua luna orbitante Dimorphos, il team è riuscito ad osservare il bersaglio della sonda DART e ad individuarne la posizione. Sarà infatti decisivo per il team di terra, fornire alla sonda le giuste informazioni sul luogo in cui essa si schianterà nel tentativo di deviare l’asteroide dalla sua orbita.
Lo scopo ultimo della DART sarà infatti quello di schiantarsi a tutta velocità contro l’asteroide, in una missione suicida il cui fine è quello di capire se davvero potremmo riuscire a deviare, in modo controllato, la traiettoria di asteroidi potenzialmente pericolosi per il nostro Pianeta.
L’immagine che osserviamo, scattata dalla fotocamera DRACO. È in realtà composta d 243 immagini diverse scattate il 27 luglio 2022, da una distanza di 32 milioni di chilometri, che è quella a cui ora DART si trova dai due asteroidi.
Da questa distanza il sistema Didymos è ancora molto debole e gli esperti di telecamere di navigazione non erano sicuri se DRACO sarebbe stato già in grado di individuare l’asteroide. Ma una volta composte le 243 immagini, il team è stato in grado di rivelare Didymos e individuarne la posizione.
Come spiega Elena Adams, ingegnere dei sistemi della missione DART presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL),“questa prima serie di immagini viene utilizzata come test per dimostrare le nostre tecniche di imaging. La qualità dell’immagine è simile a quella che potremmo ottenere dai telescopi terrestri, ma è importante mostrare che DRACO funziona correttamente e può vedere il suo obiettivo per apportare le modifiche necessarie prima di iniziare a utilizzare le immagini per guidare la navicella spaziale nell’asteroide autonomamente.”
La navigazione della sonda DART verso il sistema di asteroidi, dipenderà infatti dalla sua capacità di vedere ed elaborare le immagini di Didymos e Dimorphos, soprattutto nelle ultime quattro ore prima dell’impatto. A quel punto, DART dovrà auto-navigare verso Dimorphos senza alcun intervento umano ed il funzionamento corretto dello strumento DRACO, sarà quindi fondamentale.
Julie Bellerose, responsabile della navigazione DART presso il Jet Propulsion Laboratory, afferma infatti che “osservando per la prima volta le immagini DRACO di Didymos, possiamo definire le migliori impostazioni per DRACO e mettere a punto il software. A settembre, perfezioneremo la traiettoria di DART ottenendo una determinazione più precisa della posizione di Didymos”.
Utilizzando le osservazioni effettuate ogni cinque ore, il team DART eseguirà infatti tre manovre di correzione della traiettoria nelle prossime tre settimane, ciascuna delle quali ridurrà ulteriormente il margine di errore per l’impatto della traiettoria richiesta dal veicolo spaziale. Dopo la manovra finale del 25 settembre, circa 24 ore prima dell’impatto, il team di navigazione conoscerà la posizione del bersaglio Dimorphos entro 2 chilometri. Da lì, DART sarà da solo a guidarsi autonomamente verso la sua collisione con l’asteroide, che dovrebbe accadere il prossimo 26 settembre.
Siamo dunque vicini allo scoprire se avrà successo la prima missione di test di difesa dagli asteroidi al mondo. Sebbene questo asteroide non rappresenti infatti una minaccia per la Terra, la missione DART dimostrerà che un veicolo spaziale può navigare autonomamente verso un impatto cinetico su un asteroide relativamente piccolo e dimostrerà che questa è una tecnica praticabile per deviare un eventuale asteroide in rotta di collisione con la Terra.
Ph. Credit: Squadra di navigazione JPL DART della NASA
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