Nella Valle del fiume Alcantara, alle pendici dell’Etna, tra la vegetazione lussureggiante, si trovano alcune misteriose piramidi. Un tempo si credeva fossero strutture di recente costruzione, realizzate dai contadini della zona. Ma ora uno studio più approfondito sulle aree circostanti, rivela che potrebbero essere le tracce di antiche civiltà ormai scomparse.
In questa zona vi sono circa una decina di piramidi scoperte sino ad ora. Si tratta di strutture alte all’incirca 10 metri e larghe 20/30 metri, realizzate con pietre vulcaniche scure posizionate con cura secondo uno schema ben preciso.
La dottoressa Gigal, archeologa ed egittologa francese, ha fatto notare come tutte queste piramidi, siano realizzate in modo che le rampe o scale d’accesso, portino ad una vista privilegiata sull’Etna. Questo potrebbe indurre a pensare che siano state realizzate per una sorta di culto al vulcano.
Per alcuni ricercatori, a realizzare queste misteriose piramidi, potrebbero essere stati i Sicani, che vissero in questi luoghi prima dell’arrivo dei Siculi, un popolo di cui purtroppo conosciamo molto poco. Secondo altri, invece, sarebbero opera degli Šekeleš, (o Shekelesh), una tribù della confederazione dei Popoli del Mare, provenienti dal Mare Egeo, che alcuni archeologi ritengono essere gli antenati dei Siculi o gli stessi Siculi.
Alquanto curiosa è la somiglianza delle piramidi siciliane con quelle di Güímar, nelle Canarie. Queste isole furono abitate, dai Guanci, un popolo misterioso che, grazie ai ritrovamenti archeologici e alle ricerche genetiche, oggi è abbastanza conosciuto. Si ritiene infatti che appartengano alla stessa etnia dei popoli che hanno edificato le piramidi siciliane, avvalorando la tesi che queste misteriose piramide siano opera di un antico popolo.
Ma le piramidi della Valle dell’Alcantara non sono le uniche presenti in Sicilia. A Cerumbelle, in provincia di Enna vi è la Piramide di Pietraperzia, una costruzione a pianta rettangolare di 50 x 30 metri, con un altezza di 13 m. Nei pressi della piramide si trovano tracce di grotte abitate, di lavorazione della selce, quattro scale megalitiche intagliate nella roccia, orientate secondo i punti cardinali. Vi è anche un trono in pietra simile a quelli ritrovati in Spagna, utilizzati per riti propiziatori e di fertilità. Si tratta probabilmente di una piramide dedicata al culto del dio sole, realizzata probabilmente nel Neolitico.
Moltissime altre piramidi sono poi nascoste tra i campi ed in terreni privati, a cui è difficile accedere per studiarle o anche solo osservarle. Sulla sommità di alcune di queste piramidi sono persino stati trovati degli altari con un trono a due posti, destinato, probabilmente, ai fratelli Palici, le divinità ctonie legate all’Etna e protettrici degli antichi Siculi.
È dunque chiaro che si tratti di importanti reperti storici che potrebbero essere la chiave per lo studio delle antiche civiltà che abitarono la Sicilia. Per questo motivo l’associazione Free Green Sicilia – Beni Culturali, ha lanciato un appello per salvaguardare queste misteriose piramidi, minacciate dall’edilizia e dall’incuria.
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