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Morbillo: le conseguenze a lungo termine nei bambini e come il vaccino le previene

Il morbillo non è una malattia innocua. Sebbene in molti lo ricordino come una semplice infezione infantile, può avere effetti devastanti sulla salute, anche molti anni dopo l’apparente guarigione. Oggi, grazie ai vaccini, queste conseguenze possono essere evitate del tutto. Tuttavia, la consapevolezza pubblica sull’importanza della vaccinazione è ancora insufficiente.

Questa malattia virale, altamente contagiosa, si trasmette per via aerea e può infettare chiunque non sia vaccinato o non abbia già avuto il morbillo. Nei bambini, i sintomi iniziali — febbre alta, tosse, congiuntivite e le caratteristiche macchie rosse sulla pelle — possono sembrare gestibili, ma il quadro clinico può rapidamente peggiorare.

Morbillo nei bambini: rischi a lungo termine e il ruolo chiave del vaccino

Tra le complicanze acute più comuni ci sono otiti, polmoniti e encefaliti. Quest’ultima, in particolare, può causare danni neurologici permanenti. Ma ciò che desta maggiore preoccupazione tra i pediatri è la possibile insorgenza della panencefalite subacuta sclerosante (PESS), una rara ma fatale complicanza neurologica che può manifestarsi anche 7-10 anni dopo l’infezione.

La PESS distrugge progressivamente il cervello, portando alla perdita delle capacità motorie e cognitive, fino al decesso. Colpisce soprattutto i bambini infettati dal morbillo prima dei due anni d’età, rendendo ancor più cruciale la protezione precoce attraverso il vaccino.

Il vaccino contro il morbillo, somministrato di solito in combinazione con quello per parotite e rosolia (MPR), è sicuro ed estremamente efficace. Due dosi garantiscono una protezione superiore al 97% e riducono drasticamente non solo l’incidenza della malattia, ma anche il rischio delle sue complicanze a lungo termine.

Un rischio che si può evitare con una corretta informazione

Oltre a proteggere il singolo bambino, la vaccinazione contribuisce all’immunità di gregge: quando una grande parte della popolazione è immunizzata, anche chi non può ricevere il vaccino (per motivi medici) è indirettamente protetto. Questo è fondamentale per tutelare i più fragili, come neonati e immunodepressi.

Nel corso degli anni, il calo delle vaccinazioni ha permesso la ricomparsa di focolai in Europa e in Italia. Un rischio che si può evitare con una corretta informazione, la fiducia nella scienza e un’adesione convinta ai programmi vaccinali.

In definitiva, il morbillo non è una malattia da sottovalutare. Le sue conseguenze possono essere gravi e durature, ma oggi abbiamo gli strumenti per prevenirle. Vaccinare i bambini significa scegliere di proteggerli, oggi e nel futuro.

Foto di CDC su Unsplash

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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