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Morbillo negli Stati Uniti: l’emergenza continua a peggiorare

Come già in molti di voi sapranno attualmente negli Stati Uniti ci sono dei focolai di morbillo, una malattia che si pensa fosse scomparsa dai 50 stati nel 2000; una credenza un po’ strana in effetti considerata la forte immigrazione di cui il paese è protagonista. In ogni caso fino a poco tempo fa non il ritorno della malattia non sembrava possibile, ma da diversi mesi sempre più casi sono comparsi e l’emergenza è diventata così grande che anche chi è stato vaccinato decine di anni fa è a rischio.

La vaccinazione da si una protezione contro il morbillo, ma quando un individuo continua ad essere esposto al virus il rischio c’è sempre. Finora sono stati confermati quasi 700 casi e la cosa preoccupante è che il 10% di questi erano stati vaccinati. Le persone più a rischio di quelle che teoricamente dovrebbero essere immuni sono quelle nate tra il 1963 e il 1989 in quanto ricevettero una solo dose di vaccino. Quelli nati prima del 1957 risultano sostanzialmente immuni in quanto era stati esposti direttamente al virus a causa di focolai sparsi mentre quelli nati dopo il 1989 lo sono a causa di una doppia dose di vaccino.

 

Il problema

Secondo il CDC una doppia dose di vaccino darebbe all’individuo una protezione del 97% mentre una sola arriva al 93%. Oltre a questo esiste il fatto che l’immunità può scomparire col tempo alzando di conseguenza la possibilità di venir infettati. Il morbillo è pericoloso soprattutto per le persone adulte. Può causare cecità, sordità, danni cerebrali e persino la morte. I movimenti che stanno nascendo negli ultimi anni sta minando l’immunità di gregge ovvero quella soglia che garantirebbe un immunità a tutta la popolazione in quanto anche in caso di comparsa del virus le possibilità di trasmissione risultano essere poche.

Giacomo Ampollini

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