Nel deserto di Mojave possiamo trovare il Centro di Ricerca Aerea Armstrong, dove gli ingegneri NASA immaginano, disegnano e testano il futuro del volo con nuovi mezzi marchiati definitivi dal misterioso marchio “X”.
Questa singola lettere in termini aeronautici significa bordo d’attacco ma sta a rappresentare anche l’avanguardia. Nel 1947 l’X-1 è stato il primo velivolo a rompere il muro del suono, quattro anni dopo ha dimostrato che le ali mobili funzionavano.
X-57, l’ultimo gioiello confezionato da US Army e NASA
Il programma X-24 degli anni 60 e 7 ha portato sviluppi che hanno consentito di riportare indietro sulla Terra gli space Shuttle. Dopo 70 anni di sviluppo, NASA ed US Air Force continuano a costruire aerei X.
L’ultimo della lista è l’X-57, un aircraft completamente elettrico con 14 propulsori. Pazzesco il look, allo stesso modo è davvero curioso il suo che emette, gli ingegneri NASA sostengono che le strette ali diminuiranno l’attrito aumentando di molto l’efficienza. Ma prima di tutto devono trovare un modo per gestire il mezzo, non facile da controllare per un pilota.
Confermato dunque il trend del momento, appena pochi giorni fa vi abbiamo parlato della flotta ibrida sulla quale stanno investendo Boeing e JetBlue, il progetto X comunque è molto più di questo.
Fonte: wired.com