La NASA scopre milioni di hotspot di metano nell’Artico

La NASA ha scoperto in numerosi anni di ricerca ben due milioni di hotspot di metano nell'Artico, causati soprattutto dai cambiamenti climatici

Gli effetti principali che i cambiamenti climatici stanno portando si possono notare soprattutto nell’Artico. Il ghiaccio si sta sempre più velocemente sciogliendo, producendo iceberg che subito si disintegrano ed aumentano sempre più il livello del mare. Inoltre, un recente studio ha mostrato che esso sta diventando sempre più verde, con la vegetazione che cresce di mese in mese, sinonimo di temperature e condizioni ambientali inusuali. Ma non solo.
In numerose ricerche, i ricercatori con l’Arttic Boreal Vulnerability Experiment della NASA hanno scoperto 2 milioni di hotspot di metano. I risultati indicano uno degli aspetti più inquietanti del cambiamento climatico nell’Artico quando il suolo ghiacciato si scioglie, rilasciando gas a effetto serra nell’atmosfera.

 

 

La NASA scopre hotspot di metano nell’Artico

Il team ha documentato le loro scoperte in un articolo pubblicato su Geophysical Research Letters. Hanno equipaggiato gli aerei con tecnologia a infrarossi in grado di rilevare hotspot di metano. In totale, gli scienziati hanno coperto 20.000 miglia quadrate di terra e hanno raccolto circa 1 miliardo di osservazioni.

Questa tecnologia è stata utilizzata per trovare perdite di metano da infrastrutture artificiali come gli impianti a gas, ma questa è la prima volta che questo tipo di tecnologia è stata utilizzata nell’Artico.

Gli scienziati della NASA hanno scoperto che la maggior parte di questi hotspot sono i più vicini ai corpi idrici. Ma i ricercatori hanno trovato una strana curiosità: la maggior parte degli hotspot si concentrava entro 40 metri di corsi d’acqua, una soglia che stanno ancora lavorando per capire. Sono stati in grado di confermarlo durante un’escursione sul campo nel 2018 in due laghi.

Questo è motivo di grave preoccupazione. L’Artico si sta riscaldando a un ritmo accelerato e sta causando lo scioglimento degli strati di terreno congelati, chiamati permafrost. Tutto ciò è dovuto ai cambiamenti climatici, ma questo circuito di feedback del permafrost in fusione peggiora le cose drammaticamente perché è lì che si nasconde il metano dell’Artico. E il metano è un potente gas a effetto serra: trasporta un potenziale di riscaldamento globale che è circa 30 volte il potenziale dell’anidride carbonica per 100 anni.