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NASA, intorno al Sole con la sonda Parker per svelare l’origine dei venti solari

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La NASA annuncia che si lancerà nel 2018 in una nuova missione e, questa volta, protagonista sarà la sonda Parker. Si tratterà di una missione straordinaria perchè sarà il primo strumento a toccare la corona della nostra stella, realizzando rilevamenti in una regione dalle temperature estreme e mai esplorata.

L’agenzia spaziale americana esplorerà il Sole con la sonda di Parker, che si esibirà in questa avventura in onore di Eugene Parker, l’astrofisico cui si deve lo sviluppo di della teoria dei venti solari supersonici. Si avvicinerà 6 milioni di chilometri della superficie solare a una velocità di 200 chilometri al secondo.

Per la prima volta, una missione oserebbe avventurarsi in prossimità della corona solare, una regione ricca di misteri, che raggiunge temperature ben al di sopra della superficie, e i cui segreti sono ancora nascosti. Tanto che solo la teoria astrofisica ha avuto il coraggio di rispondere ad alcuni quesiti, come l’accelerazione del vento solare. La sonda solare Parker cercherà di rispondere a molte delle domande che non hanno risposte sulla formazione del vento solare, il riscaldamento della corona solare, la distribuzione delle particelle del vento solare vicino alla nostra stella e le loro proprietà fisiche.

Pertanto, i risultati che si otterranno avranno un profondo impatto sulla nostra comprensione globale del trasporto di energia nell’atmosfera e del vento solare, permettendo agli scienziati di creare nuovi e migliori modelli di previsione di meteorologia spaziale che, in ultima analisi, riguarda tutti sul pianeta in un modo o nell’altro.

Impresa storica per la NASA intorno al Sole

Parker, presente oggi presso l’Università di Chicago, ha dichiarato che questa missione è una pietra miliare “eroica”, che fino a poco tempo fa era impensabile, a causa delle grandi quantità di radiazioni, della temperatura e della velocità alle quali verrà sottoposto il delicato strumento di misurazione inviato dalla Terra.

Thomas Zurbuchen, capo delle missioni della NASA, ha detto che in onore di Parker, le cui teorie dal 1958 sono state la base per lo studio del comportamento del Sole, l’agenzia ha chiamato per la prima volta una missione con il nome di uno scienziato ancora in vita.

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