La sonda Juno della NASA ha catturato viste senza precedenti della luna più grande del sistema solare. Durante uno stretto sorvolo di Giove il 26 dicembre 2019, Juno ha mappato le regioni polari settentrionali del gelido satellite Ganimede alla luce infrarossa, cosa che nessun’altra astronave aveva mai fatto prima.
I dati, raccolti da Juno usando il suo strumento JIRAM per mappatura degli infrarossi, mostrano che i tratti settentrionali di Ganimede sono molto diversi da quelli più vicini all’equatore della luna, che è più grande del pianeta Mercurio. Stando ai dati di Juno, il ghiaccio al polo nord e circostante di Ganimede è stato modificato dalla precipitazione di plasma. Si tratta di un fenomeno oscuro agli scienziati dato che è la prima volta che la sonda riesce a vedere il polo nord nella sua interezza.
Questo plasma è costituito da particelle cariche dal sole, che sono state intrappolate dal potente campo magnetico di Giove. A differenza di qualsiasi altra luna, Ganimede ha un proprio campo magnetico, che incanala il plasma verso i suoi poli.
Un fenomeno simile si verifica qui sulla Terra, il che spiega perché le aurore si verificano ad alte latitudini sul nostro pianeta. Ma Ganimede non ha atmosfera, quindi le particelle di luce si scontrano duramente con il ghiaccio attorno a entrambi i poli.
Di conseguenza, il ghiaccio polare di Ganimede è stato portato a uno stato amorfo a livello strutturale. Questo ghiaccio consumato ha una firma a infrarossi diversa rispetto al ghiaccio cristallino altamente ordinato alle latitudini più basse.
La sonda Juno da $ 1,1 miliardi lanciata nell’agosto 2011 e arrivata a Giove nel luglio 2016, in missione per aiutare gli scienziati a comprendere meglio la composizione, la struttura, la formazione e l’evoluzione del pianeta gigante.
Juno gira attorno a Giove in un’orbita altamente ellittica, raccogliendo una varietà di dati durante passaggi ravvicinati che si verificano ogni 53,5 giorni terrestri. Durante l’incontro di dicembre 2019, il polo nord di Ganimede si trovava nella visione di Juno. Quindi il team della missione ha riorientato la sonda, permettendole di studiare la misteriosa regione con JIRAM e altri strumenti. Juno ha raccolto circa 300 immagini a infrarossi, da una distanza di circa 100.000 km. Le immagini hanno una risoluzione di circa 23 km per pixel, hanno detto i membri del team di missione.
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