Viaggiare nello spazio presenta tante problematiche, come il fatto che la distanza tra i singoli oggetti è così grande che per noi risulta praticamente impossibile viaggiare tra essi con efficacia. Le agenzie spaziali, come la NASA, stanno ovviamente lavorando per capire come fare. Tra i diversi studi, uno prevede di sfruttare il calore del sole come propulsione.
La propulsione solare potrebbe spingere i veicoli spaziali fino ai confini del nostro sistema solare, e se tutto funziona a dovere, anche oltre. Sono i ricercatori del Laboratorio di Fisica Applicata della Johns Hopkins in collaborazione con la NASA che stanno lavorando a questo sogno e sono molto fiduciosi in merito.
Hanno iniziato a lavorare insieme l’anno scorso e secondo la loro tabella di marcia è possibile far partire la prima missione già nel 2030. Se tutto andrò a dovere, si aprirà un nuovo capitolo dell’esplorazione spaziale.
La NASA e la propulsione solare
Cosa prevede questo tipo di propulsione? Sicuramente implica che non si usano fonti di carburante e quindi la combustione. Piuttosto si userà un motore termico che assorbe l’idrogeno rilasciato costantemente dal nostro Sole, a sua volta lo riscalda e lo espelle fuori creando quindi una spinta.
Questo piano presenta molti punti cruciali tra cui il fatto che le navicelle dovrebbero avvicinarsi di molto al Sole per ottenere la velocità sufficiente per viaggiare a dovere, circa tra i 50.000 e i 320.000 chilometri l’ora. Per riuscire in questa impresa bisognerebbe usare quei pochi materiali conosciuti in grado di resistere alle temperature sprigionate dalla stella, creare uno scudo termico mai visto.
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