Una delle teorie più folli e strane sulle origini di Nessie, il mostro di Loch Ness, afferma che l’animale mitologico potesse essere stato un pene di balena. Tuttavia, è stato smentito dal ricercatore che ha contribuito a far partire questa ipotesi decisamente strana. La teoria in questione, infatti, sostiene che il lungo collo di Nessie potrebbe essere stato a lungo scambiato per il pene di una balena. Ma come e dove nasce questa esilarante teoria?
Come nasce la teoria secondo cui Nessie è un pene di balena?
La nuova teoria è emersa su Twitter l’8 aprile quando Michael Sweet, un ecologista molecolare dell’Università di Derby nel Regno Unito, ha pubblicato immagini di peni di balene blu (Balaenoptera musculus). I genitali esterni delle balene possono raggiungere la lunghezza massima di 3 metri. Le immagini delle balene sono state associate a una presunta immagine di Nessie. Queste foto hanno evidenziato la notevole somiglianza tra i loro soggetti.
Sweet ha intitolato il filmato spiegando che in passato i marinai avrebbero potuto scambiare i peni di balena eretti sulla superficie del mare per mitiche creature marine. Secondo il ricercatore, i viaggiatori e gli esploratori hanno disegnato ciò che hanno visto. Lo specialista spiega che molte storie di mostri marini provengono da qui. Tuttavia, in molti casi erano solo peni di balena.
Il tweet è stato rapidamente ripreso da vari tabloid, soprattutto nel Regno Unito. I media affermano che il mostro di Loch Ness avrebbe potuto essere un pene di balena eretto.
La spiegazione dell’esperto
Dopo le ripercussioni sui media, Sweet spiega di aver usato l’immagine di Nessie solo come esempio di come le persone descrivessero l’aspetto dei mostri marini. Lo specialista ha sottolineato che a Loch Ness non ci sono affatto balene.
Per Sweet, la foto di Nessie scattata nel 1934 è probabilmente una bufala. Ha inoltre suggerito che il criptide, una creatura la cui esistenza è controversa, probabilmente non è mai esistito.
L’idea di Nessie divenne popolare per la prima volta all’inizio del XX secolo. Nel 2019, uno studio del DNA a Loch Ness, in Scozia, ha confermato che non c’era materiale genetico insolito nell’acqua. Tuttavia, questo non significa che il tweet fosse totalmente fuori luogo. È probabile che i marinai pensassero di aver visto dei mostri dove c’erano in realtà peni di balena.
Questa non è la prima volta che i ricercatori suggeriscono che i peni di balena possono essere stati confusi con mitiche creature marine. Nel 2005, uno studio pubblicato sulla rivista Archives of Natural History ha suggerito che il “mostro più terribile” descritto dall’esploratore danese-norvegese Hans Egede nel 1734 era probabilmente il pene eretto di una megattera (Megaptera novaeangliae) o un capodoglio (Physeter macrocefalo).