Samsung Electronics si impegna a rilasciare costantemente prodotti e tecnologie che rispondono appieno all’esigenza di rinnovamento ed ampliamento produttivo richiesto dal pubblico sul piano dei dispositivi mobile. Ma forse stavolta, ad onor del vero, la società ha davvero fatto un passo falso attraverso l’imminente – e forse diciamocelo – frettoloso rilascio di Galaxy Note 7.
Crash continui, che hanno causato il blocco del terminale, e lag che in nessun caso ci saremmo aspettati di vedere a bordo di un terminale da oltre €850 sono state solo alcune delle lamentele che si sono manifestate tanto nel comparto di gestione software per l’ottimizzazione delle funzioni del nuovo terminale, sia dal punto di vista della sicurezza hardware che, nello specifico, ha portato all’immediato ritiro dal mercato delle unità difettose a causa di problemi Note 7 batteria che, nei soli primi 18 giorni di commercializzazione, hanno letteralmente visto andare a fuoco ben 35 unità (lo 0.1% sul totale venduto di 2,5 milioni di unità).
Per quanto irrisoria possa sembrare tale cifra, ed in vista del boom di vendite previsto in Italia a partire dallo scorso 2 Settembre 2016, pare che a Samsung verrà a costare oltre $1 miliardi di dollari. Una cifra esorbitante ma, secondo Dong-jin Koh, solo un piccolo prezzo da pagare in confronto alla lesione dell’immagine societaria sul lungo periodo.
L’impatto finanziario per le vendite Note 7 a causa del ritiro sarà comunque disastroso e secondo gli analisti, per niente rassicurante nel breve periodo. Ad ogni modo, soltanto una previsione sul medio e lungo periodo nei confronti della fiducia del consumatore potrà dirci se questo impatto potrà avere maggiori ripercussioni sul brand, considerando che ultimamente Samsung ha fatto davvero un pesante scivolone.
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Altre preoccupazioni, secondo gli analisti Bloomberg, sono da registrarsi in merito al sistema di richiamo Note 7 adottato per le unità incriminate, benché l’azienda sia disposta a pagare un tale prezzo pur di garantirsi la completa fiducia dei consumer mentre, in Cina, la società ha provveduto a forniture diversificate per i pacchi batteria che non hanno fatto registrare, al momento, alcun malfunzionamento di sorta.