Tra gli effetti che il cambiamento climatico porterà agli oceani c’è uno particolare che finora non sembra essere stato preso in considerazione o comunque se lo era rimaneva circoscritto in ambienti più accademici. Si tratta delle nuvole che potrebbe scomparire in tempi brevi una volta che verrà raggiunta una certa soglia di CO2 nell’aria. Questo potrebbe non sembrare come un preso disastroso, ma in realtà mette in moto un circolo vizioso.
Questa teoria è il risultato da diverse simulazioni fatte da diversi supercomputer e pubblicate da un articolo approfondito su Nature. I ricercatori che hanno preso parte a tutto questo, ricercatori del California Institute of Technology, hanno sottolineato come la tecnologia recente ha permesso un’analisi più approfondita.
Le previsioni si sono concentrate sugli stratocumuli i quali coprono circa il 20% degli oceani tropicali con il risultato che influiscono in modo pesante sull’ambiente a livello globale; perchè? sono sostanzialmente una schermatura per le radiazioni solari e riescono a riflettere dal 30 al 60% delle onde corte rispedendole nello spazio. L’acqua al contrario attira queste onde le quali quindi l’assenza di tale copertura aumenterà notevolmente la ricezione da parte degli oceani delle onde e questo vuol dire un aumento delle temperature.
Le simulazioni hanno mostrato come nel momento in cui si raggiunge una quantità di 1.200 parti per milione di CO2 si crea un rallentamento delle formazioni delle nuvole. Per nostra fortuna al momento le parti di CO2 presenti nell’aria sono di 411 per milioni, ma sono in aumento. Per raggiungere la cifra di 1.200 ce ne vorrà, ma è comunque un modo per sottolineare che tutto è collegato.
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