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Fuoco nell’oceano? La NASA rileva anomalia termica nel mezzo dell’Atlantico

Sulla Terra, ci sono molti luoghi con temperature estremamente elevate, ma la maggior parte di essi si trova sulla terraferma. Ma, questa volta, il satellite della NASA ha registrato il fenomeno termico proprio nel mezzo dell’oceano.

Il satellite meteorologico americano Suomi NPP ha registrato, utilizzando il sensore a raggi ultravioletti e infrarossi usato per monitorare gli incendi, un’area con temperature estremamente elevate. E il problema principale di questo risultato è che finora è rimasto inspiegato.

Nella mappa ottenuta dai meteorologi si osservano macchie rosse che corrispondono a luoghi ad alta temperatura. Tutti questi punti sono sulla terra, tranne uno, che si trova nel mezzo dell’oceano. Per risolvere il rebus, gli esperti della NASA hanno deciso di valutare diverse ipotesi, ma sembra che nessuna di esse corrisponda alla realtà.

 

Qualche perplessità da sciogliere

Inizialmente, i ricercatori della NASA presumevano che la temperatura potesse aumentare dopo l’emissione di un gas naturale, ma fenomeni simili si verificano solitamente vicino alla costa e a basse profondità. Invece, il punto criptico era lontano da ogni solido terreno. 

Un’altra ipotesi ha a che fare con l’attività vulcanica, ma è stato scoperto che non c’è vulcano nell’area.

Gli scienziati sono giunti alla conclusione che si tratti dell’Anomalia del Sud Atlantico, una regione in cui le radiazioni si trovano a poche centinaia di chilometri dalla superficie della Terra.

 

Un’anomalia termica nel mezzo dell’Oceano Atlantico

Tutti gli oggetti che attraversano l’area sono esposti alla radiazione spaziale. In particolare, sospende il funzionamento dei dispositivi spaziali che sorvolano l’area, incluso il telescopio Hubble. Anche i satelliti meteorologici hanno subito gli effetti dell’anomalia. “Ogni notte il sensore ha rilevato dozzine di anomalie termiche in luoghi in cui non dovrebbero esistere“, ha affermato il ricercatore della NASA Wilfrid Schroeder.

Tenendo conto di ciò, gli ingegneri che costruiscono satelliti meteorologici hanno sviluppato filtri per prevenire gli effetti delle radiazioni dall’anomalia magnetica nella regione, in modo che i dispositivi non rilevino falsi segnali. 

Apparentemente, uno di questi segnali è riuscito a “ingannare” i filtri sopra menzionati. Sebbene il fenomeno abbia una chiara spiegazione scientifica, la scoperta ha attirato appassionati delle teorie cospirative. Alcuni di loro, infatti, presumono che il “punto caldo” sarebbe stato causato da un sottomarino nucleare danneggiato.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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