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OpParis, nuovo video di Anonymus all’Isis: “Vi veniamo a prendere”

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“Sappiamo che ci temete, sappiamo che vi nascondete come topi in trappola: ricordate OpParis non si fermerà”.

Questo il messaggio contenuto in un video pubblicato nei giorni scorsi dal collettivo di Anonymus sul sito Twitter di OpParis in italiano, e diretto ai membri dell’autoproclamato Stato Islamico (Isis).

Continua l’operazione di hackeraggio contro i seguaci del Califfo Al- Baghdadi, lanciata all’indomani delle stragi di venerdì 13 novembre a Parigi, che si aggiunge ad analoghe iniziative avviate dopo la strage compiuta lo scorso gennaio nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo,  denominate “OpCharlieHebdo” e “OpIsis”.

Iniziative che hanno l’obiettivo di contrastare la propaganda jihadista in rete e sui social, luoghi prediletti per il reclutamento di giovani e giovanissimi, affascinati dall’ideologia terroristica e pronti per partire per la Siria.

OpParis e la caccia ai siti dei terroristi

Con l’operazione OpParis gli hacker di Anonymus stanno scandagliando il web e il deep web alla ricerca dei profili twitter dei jihadisti e dei siti di propaganda del Califfato.

anonymus opParis

L’obiettivo finale è quello di zittire la propaganda oscurando i siti riconducibili all’Isis e segnalando a Twitter tutti i profili di presunti terroristi facendoli chiudere.

I profili social sospetti vengono raccolti in una lista che, poi, viene condivisa in chat pubbliche per rendere noti i volti e i nomi dei jihadisti che hanno nell’anonimato gran parte della loro forza.

Un’attività che sta dando i suoi frutti visto che l’Isis ha diffuso nelle scorse settimane un manuale per i suoi affiliati su come navigare in rete ed evitare di venire tracciati, proprio per contrastare l’attività di Anonymus.

Gli hacker di Anonymus stanno svolgendo un compito fondamentale nella lotta all’Isis, poichè stanno minando e destabilizzando la potente macchina della propaganda messa in piedi dal Califfato, che si serve proprio del web e dei social per veicolare e diffondere la sua ideologia del terrore e i suoi messaggi di morte tra i giovani.

Non è un caso, infatti, che tutti gli attentatori di Parigi siano tutti giovani al di sotto dei 30 anni.

Un’operazione presentata come la più grande mobilitazione nella storia del gruppo che, però, non ha mancato di suscitare perplessità legate per lo più ad alcune imprecisioni nell’individuazione dei presunti terroristi da parte del collettivo di Anonymus che in alcuni casi ha preso qualche abbaglio. Fonte: Ansa.it

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