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Origine della vita: in Groenlandia i fossili più antichi mai scoperti

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Le temperature bassissime di questo territorio rendono la Groenlandia un luogo improbabile per ottenere risposte sull’origine dalla vita, ma una roccia trovata nella Isua Greenstone Belt ha rivelato i resti degli organismi più antichi mai identificati nel nostro pianeta.

“Non possiamo affermare con esattezza a quando risalga l’origine della vita sulla Terra, ma adesso possiamo affermare con assoluta certezza che c’era vita 3.7 miliardi di anni fa. Possiamo anche dire – prosegue Tue Hassenkam, primo autore dello studio pubblicato su Nature che i micro-organismi in questione vivevano in ambiente marino”.

Un nuovo studio fa luce circa l’origine della vita sulla Terra

Hassenkam, professore associato dell’Università di Copenaghen, insieme al suo staff, ha utilizzato un nuovo metodo per studiare le formazioni rocciose della Gronlandia. Ad aiutare il team nel suo lavoro un “bastone”, ovvero un dispositivo laser denominato AFM (Atomic Force Microscopy).

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“L’AFM riconosce vari gruppi di singoli atomi – spiega Hassenkam – variando la lunghezza d’onda del raggio laser, possiamo “sentire” la risposta della superficie. La risposta in questione dipende dai legami chimici della superficie analizzata”.

Questa tecnica ha permesso ai ricercatori di stabilire con grande precisione dove i vari blocchi organici erano posizionati nella Isua Greenstone Belt, zona nella zona sud-occidentale dell’isola. Tra gli elementi tracciati carbonio, ossigeno, azoto e una forma di forsfato, mancava però un elemento fondamentale: l’idrogeno.

I ricercatori hanno stabilito in un secondo momento che l’idrogeno – il più leggero tra gli elementi chimici – poteva essersi infiltrato tra le rocce. La sua assenza dimostra che i campioni presi in esame non sono stati contaminati da materiale biologico più recente.

Gli studiosi hanno trovato i resti della vita più antica all’interno di cristalli di granato che si sono sviluppati in una roccia sedimentaria. “Il materiale trovato all’interno si è formato più di 3.7 miliardi di anni fa”, afferma il Professor Rosing, membro dello staff.

L’età del materiale in questione è stato confermato dai test condotti con il decadimento dell’uranio, metodo in grado di fornire le informazioni più precise. I ricercatori ritengono che l’identificazione di elementi chimici associati alla vita potrebbero far riferimento a organismi mono-cellulari, batteri con tutta probabilità.

Studi precedenti avevano già ipotizzato che l’origine della vita poteva essere trovata in questa zona, la nuova ricerca conferma tale previsione. Stando a quanto dichiara Hassenkam, la quasi totale assenza di vegetazione nell’area permette alle rocce una migliore conservazione, conservando a loro interno i segni di un passato remoto.

Abbiamo fatto qualcosa di simile a quello che si vede nel film “Jurassic Park” – dichiara Rosing – la differenza è che la nostra capsula del tempo non era ambra, bensì granato. I nostri campioni erano 50 volte più anziani rispetto a quelli della pellicola e, invece di zanzare, noi abbiamo trovato organismi mono-cellulari”.

In passato Venere potrebbe essere stato “abitabile”, questo è quanto emerge dagli ultimi studi, utilizzando l’AFM sarebbe possibile fare luce sulla storia di altri pianeti, Marte ad esempio, basterebbe ottenere campioni di roccia.

Fonte: seeker.com

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