L’ormone dell’amore, ossia l’ossitocina è noto per promuovere legami sociali e generare sentimenti piacevoli, ad esempio dall’arte, dall’esercizio o dal sesso. Tuttavia ha molte altre funzioni, come la regolazione dell’allattamento e delle contrazioni uterine nelle femmine e la regolazione dell’eiaculazione, del trasporto degli spermatozoi e della produzione di testosterone nei maschi.
Ora in un nuovo studio mostrano che nel pesce zebra e nelle colture cellulari umane, l’ossitocina ha un’altra funzione insospettata: stimola le cellule staminali derivate dallo strato esterno del cuore a migrare nel suo strato intermedio e lì si sviluppano in cardiomiociti, cellule muscolari che generano contrazioni cardiache. Questa straordinaria scoperta potrebbe promuovere la rigenerazione del cuore umano dopo un attacco cardiaco.
L’ossitocina, un neuropeptide noto anche come ormone dell’amore, è in grado di attivare meccanismi di riparazione del cuore nei cuori feriti nel pesce zebra e nelle colture cellulari umane, aprendo la porta a potenziali nuove terapie per la rigenerazione del cuore negli esseri umani. I cardiomiociti in genere muoiono in gran numero dopo un infarto. Poiché sono cellule altamente specializzate, non possono reintegrarsi. Studi precedenti hanno dimostrato che un sottoinsieme di cellule nell’epicardio può subire una riprogrammazione per diventare cellule staminali, chiamate cellule progenitrici derivate dall’epicardio, che possono rigenerare non solo i cardiomiociti, ma anche altri tipi di cellule cardiache.
Sfortunatamente per noi, la produzione di EpiPC è inefficiente per la rigenerazione del cuore negli esseri umani in condizioni naturali. Per raggiungere questa conclusione, gli autori hanno scoperto che nel pesce zebra, entro tre giorni dalla criolesione, lesione dovuta al congelamento, al cuore, l’espressione dell’RNA messaggero per l’ossitocina aumenta fino a 20 volte nel cervello. Hanno inoltre dimostrato che questa ossitocina viaggia quindi verso l’epicardio del pesce zebra e si lega al recettore dell’ossitocina, innescando una cascata molecolare che stimola le cellule locali ad espandersi e svilupparsi in EpiPC.
Gli autori hanno dimostrato che l’ossitocina ha un effetto simile sul tessuto umano in vitro. L’ossitocina, ma nessuno degli altri 14 neuro ormoni testati qui, stimola le colture di cellule staminali pluripotenti indotte umane a diventare EpiPC, fino al doppio della velocità basale: un effetto molto più forte rispetto ad altre molecole precedentemente mostrate per stimolare la produzione di EpiPC nei topi. Questi risultati mostrano che è probabile che la stimolazione da parte dell’ossitocina della produzione di EpiPC sia evolutivamente conservata negli esseri umani in misura significativa. L’ossitocina è ampiamente utilizzata in clinica per altri motivi, quindi riproporre per i pazienti dopo un danno cardiaco non è un un lungo tratto di immaginazione. Anche se la rigenerazione del cuore è solo parziale, i benefici per i pazienti potrebbero essere enormi.
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