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Ottenuta una pepita d’oro dalla plastica: altro che Mida o pietra filosofale

Alcuni ricercatori dell’ETH potrebbe aver potenzialmente sconvolto l’economia mondiale. Ok, forse questa affermazione è un attimo azzardata, ma i suddetti hanno seriamente portato a termine qualcosa di incredibile. Hanno creato una piccola pepita d’oro 18 carati ultra leggera. Come? Utilizzando una matrice di plastica al posto di elementi metallici. In realtà il punto fondamentale di questa scoperta è proprio la leggerezza.

Normalmente la miscela convenzionale di certe forme di oro usate in diverse industrie come quella degli orologi è formata da tre quarti di vero e oro e un quarto di rame. La densità di questa lega è di 15 g / cm3. Usando la plastica i ricercatori sono riusciti ad abbassare la densità a 1,7 g / cm3. Una riduzione notevole che potrebbe rendere più semplici un gran numero di applicazioni industriali.

 

Oro super leggero

La leggerezza è dovuta alla presenza di sacche d’aria all’interno del composto che non sono visibili a occhio nudo. Per ottenere tutto questo hanno dapprima aggiunto dell’acqua che è andata a creare una dispersione che a sua volta è stata trasformata in gel grazie a del sale. Il passaggio successivo è stato sostituire l’acqua con dell’alcool e inserire il tutto all’interno di una camera a pressione caratterizzata da un’alta pressione, appunto, e un’atmosfera supercritica di CO2. Il gel è diventato aerogel e aumentando il calore avviene una ricottura di polimeri plastici che danno la caratteristica leggerezza alla nuova forma d’oro.

L’uso di questo oro potrebbe andare a cambiare la produzione di orologi e gioielli e avere un forte impatto anche nell’elettronica o nella schermatura di radiazioni. Questa tecnologia è stata l’evoluzione di un’altra forma di oro superleggero che loro stessi avevano creato, ma che al contrario di quella nuova non era lavorabile.

Giacomo Ampollini

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