Ci sono orsi, per la precisione i grizzly che, sebbene trascorrano molti mesi in letargo, non hanno delle ricadute sui muscoli. Stare fermi per così tanto tempo dovrebbero corrispondere alla perdita di massa muscolare, ma in questi animali non succede. Per via di questa capacità, uno studio pubblicato su Scientific Reports ha voluto scoprire tale segreto per vedere se risulta in qualche modo adattabile all’essere umano. Un modo per prevenire proprio l’atrofia muscolare che potrebbe tornare utile sia per le diverse patologie esistenti, ma anche per gli astronauti.
Generalmente, da novembre a febbraio, questi animali vanno in letargo dopo aver consumato enormi quantità di cibo. Durante tale periodo il metabolismo rallenta così come il lavoro del cuore. Gli esemplari non hanno bisogno di espellere sostanze in eccesso e al tempo stesso l’azoto nel sangue aumenta. Una situazione al limite della sopravvivenza per un uomo, ma in questo caso il discorso riguarda solo i muscoli.
Al risveglio gli orsi risultano si più lenti, ma non si direbbe che hanno passato quattro mesi fermi nello stesso punto. Per scoprire il segreto dietro questi muscoli è stato usato il sequenziamento genico e diverse spettrometrie di massa. Si è scoperto che ci sono delle proteine che influenzano il metabolismo degli aminoacidi i quali a loro volta hanno permesso alle muscoli di crescere.
In seguito a questa scoperta, sono stati fatti degli esperimenti con cellule muscolari di topi e persone affette da atrofia. Sono stati individuati delle serie di geni che hanno a che fare con tutto ciò. Il prossimo passo sarà concentrarsi sui geni Pdk4, SerpinF1 e Rora. L’amminoacido in questione deve attivarsi all’interno dell’organismo per essere funzionale e non basta inserirlo dall’esterno.
Si tratta di uno studio ancora in corso, ma fa nascere diversi speranze.
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