Un team di archeologi ha trovato ossa di coccodrillo nel deserto israeliano. L’incredibile scoperta è stata fatta dagli scienziati dell’Università di Haifa nella regione del Negev, un’area desertica nel sud del Paese.
I risultati della scoperta sono stati pubblicati su Scientific Reports e il team, guidato dal professor Guy Bar-Oz, ha dichiarato che questa scoperta dimostra come una civiltà antica, probabilmente estintasi, abbia vissuto nell’area.
Oltre alle misteriose ossa di coccodrillo, sono stati trovati resti di pecore africane, capre e antilopi. Tuttavia, i resti del rettile, che sono una scoperta unica, continuano a meritare una speciale preminenza tra i risultati.
Una scoperta più unica che rara
Gli scienziati non sanno come l’animale sia giunto nel deserto israeliano, ma ci sono molte teorie in merito. Ci sono quelle che suggeriscono che l’animale potrebbe essere stato portato dal fiume Nilo e utilizzato in qualche tipo di cerimonia o addirittura mangiato dalla gente del posto. “I coccodrilli erano venerati in Egitto. In epoca romana, ci sono riferimenti che ipotizzano siano stati portati a Roma e tenuti in apposite piscine con piattaforme“, si legge nello studio.
Infatti, a Manfalut, anche in Egitto, è stata trovata un’armatura romana di pelle di coccodrillo, suggerendo la possibile adozione di culti locali che coinvolgono i coccodrilli da parte dei legionari. Inoltre, un testo egiziano contemporaneo di Ateneu menziona il coccodrillo arrostito come “un piatto più delicato“, indicando che l’uso di questo animale era anche culinario.
La presenza di pelle di coccodrillo nei resti rinvenuti a Shivta, il sito archeologico del deserto del Negev, potrebbe addirittura suggerire che la pelle di coccodrillo era più usata della carne. La verità è che, secondo gli scienziati, l’uso del coccodrillo avrebbe potuto essere molto ampio e vario nell’uso dei rituali e come un modo per dimostrare lo stato sociale.