La medicina tradizionale cinese è un qualcosa di fin troppo ancorato al passato e con risvolti spesso imbarazzanti o inquietanti. Moltissimi animali già in pericoloso sono costantemente minacciati dalla domanda in Cina di qualsiasi appendice un animale abbia, dai corni dei rinoceronti alle pinne di squalo. Tra questi animali, fino a poco fa, c’era anche il pangolino.
Così dal nulla, la Cina ha rimosso le parti di pangolino dal suo elenco ufficiale di medicinali tradizionali. Sì, esiste un elenco promosso dallo stesso governo, qualcosa che abbiamo visto di recente con la bile di orso usata contro il coronavirus. In ogni caso, è una mossa che arriva dopo qualche giorno dall’introduzione di nuove protezioni legali per questi animali particolari.
Pangolino: tra la medicina tradizionale cinese e il coronavirus
Sicuramente questa specie può tirare un sospiro di sollievo, ma non troppo forte. Rimane uno dei mammiferi terrestri più trafficato al mondo e il fatto che in Cina sia illegale non vuol dire che il commercio si fermerà. L’autorità forestale ha affibbiato a questi animali il livello di protezione più alto a disposizione. Sarà interessante vedere se sarà abbastanza per proteggerli o se è solo un muro di facciata.
Questa scelta arriva con una tempistica particolare. Sono mesi che si parla del collegamento tra il pangolino e il passaggio del coronavirus all’uomo. Il tentativo di vietarne il commercio sempre più un modo per coprirsi le spalle, un po’ come fatto con i precedenti divieti emessi durante l’emergenza Covid-19 come quello di vendere animali vivi nei cosidetti mercati bagnati.