Il paradosso del nonno continua ad affascinare i fisici: di cosa si tratta

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Il paradosso del nonno è un argomento spesso utilizzato dai fisici che non credono che il viaggio nel tempo sia possibile. Se avete mai visto Tenet, uno dei concetti più intriganti che hanno influenzato il film di Christopher Nolan è proprio il paradosso del nonno, una situazione contraddittoria in cui una persona viaggia indietro nel tempo per uccidere un antenato prima che abbia figli. Questo scenario impedirebbe l’esistenza della persona e, di conseguenza, gli impedirebbe anche di compiere il viaggio in cui ha ucciso il suo antenato?

Questo paradosso è spesso propagandato come un argomento contro la possibilità del viaggio nel tempo, ma la fisica moderna sta già valutando i modi per evitare questa contraddizione senza escludere completamente l’esistenza di una “macchina del tempo”. Tenet è ben lungi dall’essere la prima creazione immaginaria a flirtare con questo concetto, diventato popolare in molte riviste di fantascienza negli anni ’20 e ’30, mentre il nome è nato negli anni ’50.

La verità è che non è nemmeno necessario arrivare all’estremo di uccidere nostro nonno perché l’influenza di un viaggiatore del tempo cambi il passato in modo tale che la sua esistenza futura non si materializzi. Un esempio di ciò è mostrato nel film Ritorno al futuro, in cui Marty McFly viaggia indietro nel tempo, porta sua madre ad innamorarsi di lui invece del padre, mentre il suo scopo è quello di ricucire la divisione da lui creata tra i genitori.

 

Le ipotesi di Stephen Hawking

L’argomento non è sfuggito a Stephen Hawking, che nel 1999 ha tenuto una lezione sulle distorsioni nello spazio-tempo. Durante questo intervento sostenne che la teoria della relatività di Einstein può rendere possibile il viaggio nel tempo – e, di conseguenza, la possibilità di uccidere un antenato – piegando lo spazio-tempo su stesso.

Una possibilità teorica che consentirebbe il viaggio nel tempo è la creazione di un wormhole, una delle conseguenze più drammatiche della teoria della relatività e funge da scorciatoia tra un punto dello spazio e l’altro. Secondo Hawking, questo buco potrebbe risalire a un momento precedente, un fenomeno noto come curva chiusa simile al tempo.

Ma se il viaggio nel tempo è possibile, lo è anche il paradosso del nonno? Non creerebbe problemi di continuità? Il fisico suggerì due possibili scenari in cui questa contraddizione può essere aggirata. Il primo è il modello delle “storie coerenti”, in cui tutto il tempo, dal passato al futuro, è già determinato, in modo che sia possibile solo per qualcuno viaggiare indietro nel tempo in un tempo in cui era già stato lì nella loro storia. In questo modo, una persona che viaggia indietro nel tempo non altererebbe mai il passato, quindi il paradosso del nonno non sarebbe possibile. Il secondo approccio riguarda già la fisica quantistica, in cui un evento può avere diversi esiti con diverse probabilità di materializzazione e di verificarsi su linee temporali diverse e parallele.

Il concetto di paradosso del nonno è legato anche all’effetto farfalla, secondo il quale lo sbattimento delle ali di una farfalla può causare un tornado dall’altra parte del mondo, ovvero un cambiamento apparentemente insignificante può creare un effetto valanga che provoca un evento profondamente trasformativo.

Una recente ricerca del Los Alamos National Laboratory ha utilizzato un computer quantistico per determinare se il corso della storia è suscettibile all’effetto farfalla e ha concluso che le conseguenze sarebbero relativamente trascurabili, il che è un’ottima notizia per coloro che intendono viaggiare nel tempo.

Per ora, tutto indica che è possibile andare nel passato e tornare al presente senza grandi conseguenze. Ma, in nome della stabilità spazio-temporale, la cosa migliore è che nessuno uccida il nonno di nessuno, per ogni evenienza.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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