Ci sono moltissimi studi sulle malattie degenerative collegate al progredire dell’età, come il morbo di Parkinson. Sebbene negli ultimi non sembra sia cambiato molto nonostante tutte le scoperte, in realtà ci si sta muovendo nella giusta direzione. Una nuova ricerca, per esempio, ha notato come l’esposizione al rame e una particolare proteina presente nel cervello siano collegate a tale patologia.
Con il morbo di Parkinson, allo stato attuale, diventa fondamentale riuscire ad individuare i primi segni il più in fretta possibile così da ritardare il più in fretta possibile il decorso della malattia. Questa scoperta può facilitare proprio una diagnosi per la comparsa della proteina alfa-sinucleina difettata a causa dei troppi ioni di rame.
Gli effetti del Parkinson si possono riassumere con la morte di alcuni neuroni nel cervello che servono come neurotrasmettitori della dopamina. Una volta che succede questo, con il tempo, si manifestano i sintomi tipici della malattia ovvero i tremori e la rigidità muscolare. Il formarsi della proteina sopracitata porta proprio alla morte dei neuroni quindi capire come si forma e cercare di impedire può di fatto evitare la comparsa del morbo.
Quello che si è visto finora è che l’esposizione a ioni di rame favorisce l’aggregarsi di queste proteine. In sostanza, potrebbe non essere una causa scatenante in sé, ma tali ioni possono essere in grado di velocizzare una patogenesi che in una persona normale non sarebbe avvenuta con una rapidità tale da dover soffrire della patologia in relativa giovane età.
Threads è la nuova funzione di Instagram che rende il noto social network di Meta molto più simile a Twitter, gli utenti infatti…
Il famoso paradosso del gatto di Schrödinger, ideato dal fisico Erwin Schrödinger nel 1935, ha affascinato e tormentato scienziati e…
Il mal di testa è un disturbo comune che molte persone sperimentano occasionalmente. Tuttavia, la frequenza e l'intensità possono variare…
Dopo aver portato in campo diverse opzioni per formattate il testo dei messaggi in modo manuale, WhatsApp ha pensato bene…
Si potrebbe pensare che il legame che c'è tra l'uomo e l'alcol sia, appunto, solo un nostro appannaggio. Di fatto…
La ricerca sul legame tra microbiota intestinale e malattie neurodegenerative come l'Alzheimer sta facendo grandi progressi. Studi recenti suggeriscono che…