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Siamo cresciuti sapendo che dire parolacce è generalmente sbagliato, ma è già dimostrato come, in determinati contesti, hanno in realtà un effetto positivo e catartico su una persona, ovviamente finché nn si va a ledere qualcun altro. Un nuovo studio ha visto anche come queste parole servono per creare recensioni più efficaci e incisive, anche in senso positivo e non solo in negativo.
Gli autori usano l’esempio di una lavastoviglie. Se nella recensione compare “dannatamente silenziosa”, l’effetto sul lettore sarà migliore. Le parole dei ricercatori dell’Università dell’Alberta: “In primo luogo, i lettori tendono a dedurre che la lavastoviglie è più silenziosa della semplice silenziosità, ma anche che il recensore è fortemente convinto della valutazione. Altre ricerche hanno dimostrato che quando le parolacce sono dirette, ad esempio, a un server in un ristorante, le persone ottengono impressioni negative sull’obiettività del recensore, quindi non è utile.”
Un aspetto fondamentale di questo studio riguarda però la frequenza di queste parolacce. Un loro uso estensivo finisce per annullarne l’effetto benefico. Un’altra variabile importante riguarda anche la sensibilità del lettore. Intorno a questo quindi sorgono alcune domande su come i siti online gestiscono questo genere di recensioni.
Di solito le parolacce non sono tollerate portando i siti ad escludere in toto il commento scritto, ma non farlo potrebbe risultare più utile alle vendite. “Forse non consentendolo del tutto, ma piuttosto aggiornando le linee guida per consentirlo queste parole quando risultano essere messe a scopo informativo”. Se però il loro uso può essere utile quando sono usate in senso positivo, c’è sempre anche l’altra possibilità.
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