Foto di Kristaps Grundsteins su Unsplash
La pelle, ovviamente, non è trasparente. Questo, va da sé, non permette di vedere cosa succede al di sotto e per scoprirlo bisogna usare tecnica o invasive o comunque non immediate e costose. Ma se fosse invisibile? Di recente, un ricercatori della Stanford University è riuscito nel rendere l’epitelio superficiale di un topo trasparente usando qualcosa di molto semplice, un colorante considerato biologicamente sicuro.
Com’è possibile tutto questo? Bisogna capire come funziona la luce per prima cosa. Se un materiale presenta una qualità di rifrazione diversa dalla lunghezza della luce, quest’ultima sostanzialmente si disperde in tutte le direzioni. Se invece questo indice risultasse lo stesso, e vale anche per la pelle, la luce passerebbe permettendo di vedere cosa c’è oltre allo strato di materiale.
Partendo da qua, il ricercatore e il suo team hanno trovato un colorante alimentare chiamato tartrazina che presenta questa proprietà legata a una luce dal colore preciso. Strofinando il suddetto colorante sulla pelle della pancia dei topi, sono riusciti a vedere al di sotto, nello specifico vasi sanguigni e organi e in alcuni casi anche i muscoli che si contraevano. Come tutte le cose però, un uso sugli animali non si traduce al 100% su un uso sull’uomo in quanto la nostra pelle è molto più spessa.
Le parole dei ricercatori: “Guardando al futuro, questa tecnologia potrebbe rendere le vene più visibili per il prelievo di sangue, rendere più semplice la rimozione dei tatuaggi tramite laser o aiutare nella diagnosi precoce e nel trattamento dei tumori. Il colorante è biocompatibile, è sicuro per gli organismi viventi. Inoltre, è molto economico ed efficiente; non ne abbiamo bisogno di molto per funzionare.”
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