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La perdita dell’animale domestico da piccolo può incidere sulla salute mentale

Perdere il proprio animale domestico non è mai semplice, né quando si è grandi né quando si è piccoli. Per certi versi potrebbe risultare più difficile perderlo in età adulta, ma secondo un nuovo studio, i danni di un evento del genere sui bambini possono essere pesanti. Apparentemente può innescare un senso di dolore profondo e prolungato che a sua volta può far scaturire problemi di salute mentale.

Le parole di Katherine Crawford, autore principale dello studio: “Una delle prime gravi perdite che un bambino dovrà subire sarà probabilmente la morte di un animale domestico e l’impatto può essere traumatico, specialmente quando quell’animale si sente come un membro della famiglia. Abbiamo scoperto che questa esperienza di morte di animali domestici è spesso associata a sintomi di salute mentale elevati nei bambini, e che genitori e medici devono riconoscere e prendere sul serio quei sintomi, non semplicemente spazzarli via”.

 

Il danno per la perdita di un animale domestico

“Abbiamo osservato che l’associazione tra l’esposizione alla morte di un animale domestico e i sintomi psicopatologici nell’infanzia si verificava indipendentemente dallo stato socio-economico del bambino o dalle difficoltà che avevano già sopportato nella loro giovane vita”.

Un’altra scoperta fatta dallo studio in questione riguarda la differenza di genere. La risposta psicopatologica è maggiore nei bambini maschi rispetto alla controparte. Inoltre, lo studio sottolinea anche l’importanza nei genitori, ma anche delle figure come i pediatri, di riconoscere l’eventuale malessere dovuto alla morte dell’animale così da impedire un evoluzione del danno mentale.

“Gli adulti devono prestare attenzione al fatto che questi sentimenti siano più profondi e più profondi e se durano più a lungo di quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Potrebbero essere segni di dolore complicato e avere qualcuno con cui parlare in modo comprensivo o terapeutico può essere estremamente utile per un bambino che è in lutto”.

Giacomo Ampollini

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