Secondo i nuovi dati raccolti dal Living Planet Index, la popolazione degli animali, che comprende anche gli uccelli e i pesci, è diminuita di un preoccupante 66% nel giro in appena 50 anni. Il motivo è sempre lo stesso, il consumo dilagante da parte dell’uomo a cui si aggiunge anche il fatto che l’ambiente sta diventando sempre meno vivibile per molte specie. Apparentemente abbiamo degradato il 75% della terra e il 40% degli oceani.
Un aspetto interessante delle conseguenze a cui tutto questo sta portando è che stiamo vivendo un effetto proprio ora. Per via del fatto che i territori vivibili per gli animali sono sempre meno, l’uomo finisce per vivere a stretta vicinanza con molti animali aumentando il rischio di nuove pandemie.
Le parole di Marco Lambertini, direttore generale del WWF International: “È una diminuzione accelerata che monitoriamo da 30 anni e continua ad andare nella direzione sbagliata. Nel 2016 abbiamo documentato un calo del 60%, ora abbiamo un calo del 70%. Tutto questo è in un batter d’occhio rispetto ai milioni di anni che molte specie hanno vissuto sul pianeta.”
La perdita di animali e la crescita economica
Molto dell’ambiente perso tutt’ora è dovuto alla crescita economico, soprattutto dei paesi in via di sviluppo. Gli ultimi 50 anni hanno vista una crescita mai vista che ha portato a un aumento impressionante del consumo delle risorse naturali. Il risultato è che se non agiamo fin da subito, le conseguenze saranno pesanti per il futuro.
Le parole di David Leclere, ricercatore dell’International Institute of Applied System Analysis: “Dobbiamo agire ora. I tassi di recupero della biodiversità sono in genere molto più lenti di quelli della recente perdita di biodiversità. Ciò implica che qualsiasi ritardo nell’azione consentirà ulteriori perdite di biodiversità che potrebbero richiedere decenni per ripristinare. Abbiamo ancora il dovere morale di coesistere con la vita sul pianeta, ma ora c’è questo nuovo elemento di impatto sulla nostra società, sulla nostra economia e, naturalmente, sulla nostra salute.”