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Perché una persona cattiva non può essere un buon professionista

Il comportamento di una persona in ambito lavorativo è spesso legato alla sua competenza professionale. Tuttavia, alcuni studi dimostrano che la bravura non è sempre garanzia di un comportamento adeguato, e che esistono individui altamente competenti ma con un comportamento decisamente poco professionale.

Ci sono persone che, pur essendo esperte in determinate attività, hanno un atteggiamento scorretto nei confronti dei colleghi e dei superiori, agendo in maniera sgarbata, maleducata o addirittura aggressiva. Questo tipo di comportamento, sebbene sia poco apprezzato in qualsiasi ambito lavorativo, sembra essere particolarmente diffuso in alcuni settori, come ad esempio quello della finanza.

 

Lo studio

In uno studio condotto dall’Università di Harvard, si è scoperto che molte delle persone considerate migliori professioniste in campo finanziario, presentavano un atteggiamento poco etico e spesso antisociale. In altre parole, sembrerebbe che esistano persone che, pur essendo in grado di guadagnare cifre considerevoli, non hanno problemi ad agire in maniera poco corretta nei confronti degli altri.

Ma come è possibile che persone così poco empatiche riescano comunque ad avere successo nella loro professione? Una delle spiegazioni più accreditate è il cosiddetto “principio di Dilbert“, che si riferisce ad una struttura aziendale poco efficiente e poco meritocratica, che premia spesso la spregiudicatezza e la mancanza di scrupoli.

In questo tipo di contesto, la competenza professionale viene spesso messa in secondo piano rispetto alla capacità di adattarsi alle regole non scritte dell’azienda e di manipolare le dinamiche interne a proprio vantaggio. In altre parole, la bravura professionale diventa meno importante rispetto alla capacità di “fare carriera” nel modo giusto, ovvero sfruttando le debolezze dell’azienda e dei colleghi.

Ciò che emerge da questo tipo di dinamiche è che, in molti contesti lavorativi, è necessario possedere una combinazione di competenze e qualità personali, tra cui l’empatia, l’integrità e la sensibilità verso gli altri. Senza queste caratteristiche, infatti, il successo professionale potrebbe essere effimero e poco duraturo.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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