Come sappiamo, il Regno Unito sta facendo da apripista per quanto riguardo l’uso del primo vaccino ufficiale contro il coronavirus, perlomeno secondo i nostri standard in fatto di sviluppo, sperimentazione e approvazione. L’inizio del programma britannico per la somministrazione del trattamento di Pfizer sembra essere andato bene se non fosse però che ci sono stati un paio di casi particolari.
Al momento della stesura di questo articolo si sa che ci sono stati due casi di persone che hanno avuto reazioni allergiche al vaccino non indifferenti. Questo avvenimento ha fatto scattare qualche campanella di allarme tanto che è intervenuto l’MHRA. L’autorità nazionale per il controllo dei farmaci ha sostanzialmente invitato di non somministrare la dose di vaccino a chi presenta una storia clinica fatta di reazioni allergiche severe.
Il vaccino di Pfizer e le reazioni allergiche
Si tratta di un protocollo standard in realtà. Sono già diverse centinaia le persone, tra operatori sanitari e persone a rischio per motivi di salute come i più anziani, ad avere partecipato al programma di vaccinazione al primo giorno. In aggiunta, questo genere di possibilità non sembra sia stata registrata durante la sperimentazione quindi potrebbe essere solo un caso sfortunato, o meglio due casi sfortunati.
Questo piccolo incidente di percorso non va a cambiare i programmi del governo del Regno Unito il quale ha spinto sull’acceleratore riuscendo a ottenere un’approvazione provvisoria proprio dall’MHRA per la distribuzione del vaccino. Si tratta indubbiamente di nuovi dati i quali verranno presi in considerazione dall’EMA, l’Agenzia Europea per il Farmaco.