All’inizio di Gennaio abbiamo potuto osservare la prima pioggia di meteore dell’anno, quella delle Quadrantiti. Il picco massimo prevedeva circa 100 passaggi in un’ora e molti hanno quindi potuto godere di questo spettacolo.
Ma la visuale più spettacolare è sicuramente quella mostrata dall’astronauta Christina Koch in un suo tweet, che mostra la pioggia di stelle cadenti da un punto di vista davvero eccezionale. Si tratta infatti di un immagine delle scie delle meteore, viste dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), con la Terra sullo sfondo.
Nell’immagine appaiono chiaramente alcune scie lasciate dai frammenti del meteorite 2003 EH sul lato sinistro della foto, mentre sullo sfondo vi sono le luci delle città sulla Terra. Le scie hanno attraversato l’atmosfera terrestre a 100 km dalla superficie del nostro Pianeta e l’astronauta della ISS ci mostra come appaiono osservandole da altri 320 km di distanza.
Per ottenere questa immagine è stata necessaria la combinazione di diversi scatti. Un lavoro complesso che è riuscito a mostrarci come appare una pioggia di meteore vista dallo spazio, al di fuori della Terra. Un’immagine davvero sorprendente che ci offre un punto di vista davvero fuori dal comune.
Un’immagine del genere non può che farci pensare al rischio che possono correre gli astronauti a bordo della ISS. C’è il rischio che la ISS possa essere colpita da un frammento? Secondo alcuni calcoli, il rischio che la ISS venga colpita è di un frammento (proveniente dallo sciame delle Perseidi) ogni 8000 anni.
Si tratta di un tempo veramente lungo ed una probabilità molto bassa dunque, e per il momento il rischio per gli astronauti che sono attualmente sulla ISS è praticamente nullo. Non ci sono impatti previsti nel tempo della loro permanenza a bordo. Accadrà prima o poi, ma in una scala temporale di alcuni secoli. Per il momento possono dunque dormire sonni tranquilli, per quanto possano esserlo nello spazio!
Inoltre, a tranquillizzare gli astronauti, vi sono i kit di emergenza della ISS appositamente studiati per eseguire riparazioni in caso di impatto e in caso la sua superficie esterna dovesse essere forata da una meteora. Le meteore infatti, che nello spazio viaggiano a circa 40/80 km al secondo, perforerebbero la ISS molto facilmente, ma se non viene colpito nessuno strumento importante, si tratterebbe comunque di una riparazione tranquillamente effettuabile dagli astronauti.
Rispetto alla Terra, e ancor più rispetto all’immensità dello spazio, la ISS è come un granello di sabbia, la probabilità che venga dunque colpita è molto bassa. Ma nell’orbita terrestre sono molti gli strumenti ed i satelliti che abbiamo posizionato e si ha per questo una maggior probabilità che qualcuno di essi venga colpito. In passato è già accaduto, almeno un paio di volte, e questo dovrebbe aumentare la nostra consapevolezza sul fatto che più cose mandiamo in orbita nello spazio, maggiore è il rischio che vengano colpite.
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