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“I diamanti sono i migliori amici di una donna“, ha detto Marilyn Monroe. Questo potrebbe essere vero anche per diversi pianeti dell’Universo, che apparentemente ospitano un fenomeno noto come “pioggia di diamanti“.
La pioggia di diamanti si forma quando l’idrogeno e il carbonio che si trovano all’interno dei pianeti vengono schiacciati insieme dall’alta pressione e formano diamanti solidi che affondano lentamente all’interno.
Un nuovo studio ha scoperto che questo fenomeno, che si credeva si verificasse su pianeti ghiacciati giganti come Urano e Nettuno, potrebbe rivelarsi più comune di quanto si pensasse in precedenza. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Science Advances.
Dominik Kraus, uno degli autori dello studio, ha affermato che la ricaduta dei diamanti è stata molto diversa dalla pioggia sulla Terra. Il fisico ha spiegato che su questi pianeti si ritiene che esista un “liquido caldo e denso“, dove si formano i diamanti e sprofondano lentamente fino a oltre 10.000 chilometri di profondità. Successivamente, i diamanti sepolti possono formare vasti strati che si estendono per “centinaia di chilometri o anche di più“, ha osservato il coautore dello studio.
Questi diamanti non sono esattamente belli ed eleganti come quelli che siamo abituati a vedere negli anelli. Eppure, secondo Kraus, sono formati da forze simili alla Terra. I ricercatori hanno provato a replicare il processo in laboratorio e hanno trovato i materiali di cui avevano bisogno in un luogo inaspettato: la plastica PET, che viene utilizzata per gli imballaggi alimentari e le bottiglie. Gli scienziati hanno utilizzato plastica molto pulita, ma l’esperimento “dovrebbe funzionare con bottiglie di Coca-Cola“, afferma Kraus.
Questi progressi potrebbero indicare un nuovo modo di produrre nanodiamanti, che hanno un’ampia gamma di applicazioni, come la somministrazione di farmaci, sensori medici, chirurgia non invasiva ed elettronica quantistica.
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