Sebbene l’Italia resti ancora lontana dalla media mondiale e ancor di più da quella europea, tutto sommato per quanto concerne la Pirateria software stiamo facendo passi in avanti. E’ quanto afferma l’ultimo Global Survey diramato dalla Business Software Alliance (meglio conosciuta con l’acronimo Bsa), che altro non è che un’alleanza dei produttori di software. Una sorta di Onu del settore informatico per intenderci. Nel 2015, infatti, la Pirateria software è arrivata al 45% sul totale, calata così di 2 punti percentuali in due anni, rispetto al 2013. Ma il divario con altre parti evolute del Mondo è ancora allarmante.
Pirateria software in calo in Italia, ma ancora lontana da altre medie internazionali
Se è vero che è in corso un trend positivo, Bsa ci tiene anche a sottolineare quanto sia ancora elevato il distacco con le medie europee e mondiali. Infatti, se la Pirateria software in Italia è al 45%, in Europa è addirittura al 28%. Mentre a livello mondiale al 39%. A condurre questa poco lusinghiere classifica è l’Asia Pacifica, con il 61%. Seguono Europa centro-orientale (58%) e Africa-Medio Oriente (57%). La porzione di mondo dove è ridotta al minimo è il Nord America, dove la pirateria software raggiunge appena il 17%.
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Cause del calo della pirateria software in Italia
Quali sono i motivi di questo trend lento ma positivo? Secondo la Bsa, si deve sia ai costanti controlli della Guardia di Finanza che al progredire del ricorso ai servizi software del cloud, che consentono di razionalizzare le spese. Sta altresì aumentado la consapevolezza che utilizzare software illegali comporti in automatico il proliferare di crimini informatici. Le aziende stanno sempre più spendendo ingenti capitali contro la pirateria informatica: nel 2015 a causa di cyber-attacchi hanno sostenuto spese per ben 400 miliardi di dollari. Sempre a livello mondiale, nel 2015 sono state rilevate più di 1 milione di nuove cyber-minacce. Mentre il ransomware, ovvero l’attacco che blocca i computer in cambio di un riscatto, è aumentato del 35%. Insomma, il pericolo è sempre dietro l’angolo e l’Italia deve ancora progredire molto.