Molta della plastica che da decenni si sta riservando negli oceani arriva da diversi fiumi sparsi per il globo, principalmente europei e asiatici. Un nuovo studio ha cercato di capire quali sono i più inquinanti e la risposta è stata trovata. I peggiori si trovano in Asia con una disparità disarmante. Apparentemente i primi 10-20 fiumi si trovano in questo continente e sono responsabili del 67-95% della plastica che si è riservata negli oceani di tutto il mondo.
Lo studio condotto da Caroline van Calcar dell’Università di Tecnologia di Delft ha preso in esame diversi fiumi: Reno, Tevere, Senna, Rodano, Saigon, Mekong, Chao Phraya, Pahang, Klang, Kuatan, Ciliwung, Pesanggrahn e Kanal Banjir Timur. Per raggiungere al risultato sopra indicato hanno usato diverse tecniche. La più banale è il conteggio visivo, ma c’è stato anche un campionamento dei detriti e lo studio della composizione del polimero plastico presente nell’acqua.
Le parole dell’autrice: “L’origine e il destino della plastica fluviale è complessa. I fattori che influenzano possono includere il tipo di gestione dei rifiuti, la posizione delle città, le dighe e le trappole per i rifiuti, la stagionalità delle precipitazioni e lo scarico dei fiumi e gli eventi alluvionali. È anche importante notare che la composizione dei detriti di plastica può variare ampiamente per un tipo di polimero tra diversi fiumi nello stesso paese. La composizione varia anche tra le posizioni in un fiume. Ciò può essere dovuto alle differenze di pratiche di gestione e consumo di plastica, nonché meccanismi di trasporto e altri fattori. La composizione del polimero plastico può fornire informazioni sul tipo di prodotto che è stato disseminato. Pertanto, determinare il tipo di plastica può portare alla fonte della plastica, e quindi al miglioramento della gestione e della regolamentazione dei rifiuti“.
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