Tra le gelide distese ghiacciate dell’Antartide, i ricercatori hanno trovato un microscopico granello di polvere aliena, racchiuso come in uno scrigno, all’interno di un condrite, un particolare tipo di meteorite. Questo piccolo granello di un altro mondo sarebbe stato scagliato sulla Terra dall’esplosione di una stella morta prima che nascesse il Sole.
Siamo figli delle stelle davvero, nati dalla loro polvere
È raro trovare questi piccoli preziosi frammenti del materiale che ha formato stelle e pianeti e che ha permesso la nascita della vita sulla Terra. Il granello di polvere di stelle è infatti miracolosamente sopravvissuto agli eventi caotici che hanno portato alla nascita del Sistema Solare. Giunto fino a noi, gli scienziati sperano di ricavarne informazioni utili alla comprensione dei processi che hanno portato alla formazione di tutto ciò che noi vediamo e grazie ai quali esistiamo.
Pierre Haenecour, principale autore dello studio ha affermato che “Come vera polvere di stelle, questi granelli presolari ci danno un’idea degli elementi costitutivi da cui si è originato il nostro sistema solare. Ci forniscono inoltre un’istantanea delle condizioni della stella da cui si è originato nel momento in cui si è staccato da essa”.
Questo granello di polvere aliena al nostro Sistema Solare, è composto di grafite e granuli di silicato e, dopo essere stato espulso dall’esplosione della sua stella, ha viaggiato attraverso allo spazio giungendo nel luogo dove successivamente sarebbe nato il nostro sistema planetario, rimanendo intrappolato in un meteorite primitivo che lo ha protetto e condotto tra i ghiacci dell’Antartide.
La nova: la diffusione degli elementi nell’universo
Il granello di polvere di stelle fu lanciato nello spazio in una nova, l’enorme esplosione nucleare di una nana bianca, causata dall’accumulo di idrogeno sulla sua superficie. Questo accumulo di materiale avviene in genere quando la nana bianca si trova in un sistema binario e risucchia materiale dalla sua stella compagna, specialmente se questa è in una fase di gigante rossa. Il materiale continua ad accumularsi sulla superficie della nana bianca, finché la pressione e la temperatura raggiunte non sono sufficienti ad innescare una reazione di fusione nucleare, che converte rapidamente una grossa parte dell’idrogeno in elementi più pesanti.
L’enorme energia liberata da questo processo espelle il resto del gas dalla superficie della nana bianca, producendo un “lampo” molto luminoso ma di breve durata, destinato a spegnersi in pochi giorni. Le novae quindi spingono lontano nello spazio nuovi elementi chimici, che viaggiano nelle profondità dell’Universo, portando nuovi materiali in altri sistemi planetari. Questa dispersione è proprio il fenomeno che è alla base della nascita della vita.
I ricercatori hanno analizzato il granello di polvere di stelle aliena a livello atomico, scoprendovi enormi quantità di uno strano isotopo del carbonio, il 13C. E secondo il team di ricerca, qiesti materiali ricchi di carbonio ed ossigeno, sarebbero i mattoncini alla base della nascita della vita, secondo Haenecour.
Un granello di cui non si conosce l’età
Inoltre la scoperta di questa briciola di stella, offre la possibilità di conoscere un processo che non avremmo mai potuto osservare dalla Terra e ci racconta come potrebbero viaggiare nello spazio dopo la loro espulsione dalla nova. Non sappiamo quanti miliardi di anni possa avere il microscopico granello di polvere, il campione non è abbastanza grande da poterlo stabilire. Per questo motivo i ricercatori sperano di trovare campioni un po’ più grandi. Questo potrebbe renderci in grado di svelare alcuni misteri legati alla nascita del Sistema Solare.