Vi ricordate le avventure grafiche di una volta, meglio conosciute come avventure punta e clicca? Un genere che durante i mitici anni ’80/90 era capeggiato da Core Design, Sierra e LucasArts? Heart of Darkness, Universe, Another World, Broken Sword, Monkey Island sono solo alcuni titoli di quell’epoca d’oro. Quel mondo però non è mai morto, anzi ora sta vivendo una nuova rinascita, una seconda vita.
Nell’industria dei giochi indipendenti infatti diversi team sono riusciti a realizzare titoli che prendono molto da questi capostipiti, evolvendo il concetto di avventura e regalandoci delle vere opere d’arte. Troviamo dunque titoli come Machinarium, Murasaki Baby o i recenti Creaks e Pilgrims, giochi che portano il genere verso nuovi livelli. Seguendo questo filone Fireart Games e The Irregular Corporation hanno recentemente pubblicato su PS4, Switch, Xbox One e PC/Steam (la versione da noi provata) una nuova avventura grafica dal nome TOHU. Ma saranno riusciti a realizzare un’avventura degna di nota? Scopritelo leggendo la nostra recensione.
In un universo distopico dove i pianeti hanno sembianze di pesci giganti, facciamo la conoscenza degli eroi di questa avventura, la fanciulla Puff e il suo alter ego robotico Cubus. In questo mondo dove natura, creature meccanizzate e moderni macchinari si fondono, il nostro duo dovrà riparare il Sacro Motore (il cuore dell’intero universo di TOHU) distrutto da un losco figuro incappucciato. Inizia così un viaggio che ci porterà di fronte a personaggi bizzarri, scenari incantevoli e situazioni surreali in un’esperienza davvero divertente che ci ha regalato una forte sensazione di magia e stupore. Con TOHU siamo tornati infatti un po’ bambini come quando i nostri genitori ci raccontavano le fiabe prima di andare a nanna mentre la nostra mente viaggiava verso altri mondi.
In effetti il titolo di Fireart Games si pone un po’ come una favola che può essere gustata sia da grandi che piccini, con un comparto tecnico disegnato a mano davvero delizioso e un mondo immaginario davvero unico. Questa impronta fiabesca la rivediamo anche nelle divertenti situazioni di gioco; trasformare una lucertola di palude in un drago o convincere dei marinai scansafatiche a salpare in mare ne sono solo alcuni esempi. Il gioco è poi accompagnato da una narrazione minimale con pochissimi dialoghi a corredo, ma seppur abbozzata la trama ci è comunque piaciuta e vanta anche un plot twist finale davvero notevole che per ovvi motivi non possiamo svelarvi.
L’ironia e il mondo da fiaba di TOHU si fondono per portare un’esperienza adatta a chiunque e lo conferma anche il gameplay. Il titolo mette da parte mondi enormi da esplorare e oggetti da combinare per far spazio ad una struttura più semplice e lineare. TOHU accompagna per mano il giocatore con tanto di suggerimenti sempre a portata di mano ed enigmi e minigiochi mai difficili. Ogni mondo è sempre diviso in tre schermate e ognuna ha i suoi rompicapo da superare e i suoi elementi su cui interagire, così come preziosi oggetti da raccogliere e utilizzare nel modo corretto.
Spesso invece dovremo alternare l’utilizzo dei due personaggi e delle loro abilità uniche; da una parte la fanciulla può arrampicarsi ed entrare nelle porte più piccole, il potente Cubus invece può traportare oggetti pesanti. I minigiochi purtroppo non ci hanno mai dato l’idea di qualcosa di nuovo, ma ci hanno tenuti comunque impegnati con soluzioni interessanti come ad esempio mescolare dei colori per creare una pozione magica o posizionare degli ingranaggi nel modo corretto.
Anche gli enigmi risultano quasi sempre intuitivi ad eccezione di qualcuno, ma la soluzione a portata di mano non permette mai di bloccarsi per troppo tempo in un determinato punto. Al di là di questo abbiamo apprezzato molto alcuni scenari, in particolare uno dove era necessario viaggiare avanti e indietro nel tempo per risolvere alcuni enigmi giocando sul flusso temporale.
I puristi delle avventure grafiche potrebbero storcere il naso di fronte a TOHU. La scelta di un gameplay troppo semplificato può non piacere e questo è indubbio. Ironia e sogno sono gli elementi al centro di questa piccola perla, una vera e propria fiaba interattiva che i più piccini troveranno sicuramente appagante. La trama è appena abbozzata, tuttavia basta per immergere il giocatore in un mondo davvero unico e caratteristico con un comparto grafico disegnato a mano delizioso. Gli enigmi sono carini, ma mai troppo difficili, tenendo poi conto che i suggerimenti non permettono di tenere il giocatore bloccato durante l’esperienza di gioco. I minigiochi sanno di già visto, ma qualcuno ci ha tenuti comunque impegnati senza però generare frustrazione. Interessante invece lo scambio costante dei due personaggi. Abbiamo impiegato circa 9 ore per terminare il titolo ed è stata un’esperienza spensierata e divertente. Quella di Fireart Games non sarà di certo l’avventura grafica migliore di sempre, ma si tratta di una perla che merita di essere giocata e che secondo noi non faticherà a lasciare un segno indelebile nella vostra mente.
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