La minima quantità di ghiaccio marino nell’Artico di quest’estate è stata l’ottava più bassa da quando le osservazioni satellitari hanno avuto inizio nel 1978. Lo dichiara la NASA in un video. L’agenzia spaziale americana ha pubblicato un materiale audiovisivo con l’evoluzione di questo fenomeno nel corso degli anni monitorati dallo spazio.
Secondo la NASA e il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) presso l’Università del Colorado, il ghiaccio marino artico sembra aver raggiunto la sua estensione minima annuale il 13 settembre, con 4,64 milioni di chilometri quadrati. Quello strato di acqua di mare congelata, che copre gran parte dell’Oceano Artico e dei mari circostanti, è spesso definito come il condizionatore d’aria del pianeta: la sua superficie bianca restituisce l’energia solare allo spazio, raffreddando il globo.
Il ghiaccio marino cambia con la stagione, cresce in autunno e in inverno e diminuisce in primavera e in estate. La sua durata estiva minima, tipica di settembre, è in genere in declino a ritmo rapido dalla fine degli anni Settanta a causa del riscaldamento globale. “La quantità di ghiaccio rimasta alla fine dell’estate in un determinato anno dipende dallo stato dello strato di ghiaccio all’inizio dell’anno e dalle condizioni meteorologiche che influenzano tale ghiaccio. Le condizioni meteorologiche non sono state particolarmente notevoli quest’estate, e il fatto che ancora finiremo con bassi livelli di ghiaccio marino è perché le condizioni di base oggi sono peggiori rispetto alla linea di base di 38 anni fa“, ha dichiarato Claire Parkinson, climatologo presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, in Maryland.
Il record mostra come il ghiaccio artico si comporta dal 7 marzo al 13 settembre di quest’anno e mette in evidenza la discesa rapida della massa ghiacciata artica. Il video serve a darci un’idea del grave impatto del riscaldamento globale in questa regione del pianeta e ci invita a prendere precauzioni per impedire che questa situazione continui ad aumentare.