News

Salute: cosa sapere sulla demenza frontotemporale diagnosticata a Bruce Willis

La star hollywoodiana Bruce Willis si è ritirata lo scorso anno dalle scene dopo che gli è stato diagnosticata l’afasia, un disturbo neurologico che compromette il produrre e il comprendere le parole. A distanza di pochi mesi le condizioni dell’attore sono progredite e ad oggi ha ricevuto una nuova diagnosi. Si tratta di demenza frontotemporale. Sfortunatamente, le sfide con la comunicazione sono solo un sintomo della malattia che l’attore deve affrontare.

La prevalenza della demenza frontotemporale è alquanto incerta, perché storicamente i medici a volte hanno identificato erroneamente la condizione come depressione, schizofrenia o morbo di Alzheimer. Le stime attuali suggeriscono che questa condizione è la forma più comune di demenza diagnosticata nelle persone di età pari o inferiore a 60 anni, sebbene la condizione possa colpire anche le persone anziane.

 

Demenza frontotemporale, cosa dobbiamo sapere della malattia di Bruce Willis

Questo disturbo è in realtà un gruppo di condizioni correlate, che derivano tutte dal deterioramento delle cellule nel lobo frontale del cervello, situato dietro la fronte, e nei lobi temporali, situati su entrambi i lati della testa vicino alle orecchie. Queste condizioni purtroppo sono progressive e quindi peggiorano nel tempo e la loro causa esatta è sconosciuta, sebbene gli studi abbiano segnalato diverse mutazioni genetiche e proteine ​​​​anormali che potrebbero essere coinvolte. Esistono tre tipi di questo disturbo: sono la demenza frontotemporale variante comportamentale (bvFTD), l’afasia progressiva primaria (PPA) e i disturbi legati al movimento.

Il primo coinvolge principalmente sintomi cognitivi, tra cui difficoltà a pianificare e ricordare l’ordine dei passaggi necessari per completare un compito, agire in modo impulsivo e perdere interesse per le attività che prima gli piacevano. Problemi con il linguaggio o il movimento possono emergere con il progredire della condizione. L’afasia progressiva primaria invece influisce sulla capacità di una persona di usare e comprendere il linguaggio; si presenta in diverse forme, che differiscono nei loro sintomi specifici. Con il progredire della loro condizione, le persone con PPA possono perdere la capacità di parlare, sviluppare problemi con la memoria e il ragionamento e mostrare cambiamenti comportamentali.

Infine la terza tipologia prevede diversi disturbi del movimento. Questi colpiscono le regioni del cervello che controllano il movimento, così come quelle coinvolte nel pensiero e nel linguaggio. Al momento non esiste una cura né esistono trattamenti per rallentare la progressione della malattia. Le persone con FTD possono convivere con i disturbi per molti anni, ma man mano che peggiorano, possono assumere comportamenti pericolosi e altrimenti perdere la capacità di prendersi cura di se stessi. Affrontano anche un aumentato rischio di infezioni e lesioni da caduta.

Foto di darkosky da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Recent Posts

Uova contro il colesterolo e a protezione del cervello

Un nuovo capitolo dell'eterna lotta tra l'uomo e le uova, o perlomeno della lotta per capire se fanno bene o…

15 Novembre 2024

Dal video alla sala operatoria: i robot e il futuro della chirurgia autonoma

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (IA) ha portato enormi progressi nella medicina e, in particolare, nella chirurgia assistita da robot.…

15 Novembre 2024

Potere dell’Olfatto: come gli esseri umani rilevano cambiamenti chimici negli odori

Il senso dell'olfatto negli esseri umani è una delle capacità sensoriali più complesse e affascinanti. Sebbene il nostro sistema olfattivo…

15 Novembre 2024

Esercizio e crescita dei nervi: l’impatto biochimico e fisico

L'esercizio fisico è noto per i suoi benefici sul sistema nervoso centrale (SNC) e periferico (SNP), supportando la crescita e…

15 Novembre 2024

Cellule gliali nella depressione e nella schizofrenia: nuove prospettive di ricerca

Le cellule gliali, che svolgono funzioni essenziali di supporto nel sistema nervoso centrale, sono oggi al centro di un crescente…

14 Novembre 2024

Recensione Philips OneBlade 1st Shave: il rasoio per gli adolescenti

Philips OneBlade è indiscutibilmente una delle serie di rasoi più amati, soprattutto per quanto riguarda il suo eccellente rapporto qualità/prezzo, oltre…

14 Novembre 2024