Array

Samsung crea scanner venoso per accesso sicuro su smartphone

Date:

Share post:

Samsung ha brevettato un nuovo “scanner per le vene” da utilizzarsi per le funzioni di blocco e sblocco funzioni del dispositivo ed accesso alle app, in sostituzione dei sensori per le impronte o altri dispositivi di riconoscimento.

Samsung e il brevetto dello scanner venoso

Sotto il profilo sicurezza informatica si sta lavorando molto per un miglioramento funzionale dei servizi di crittografia e privacy utente. Ne siamo testimoni grazie alle recenti implementazioni basate su scanner celebrali e sensori biometrici oculari.

Scanner Samsung vene

Samsung in particolare si sta muovendo davvero bene nel settore brevetti, contribuendo a creare nuovi ed interessanti prodotti che spaziano dalla realizzazione di nuovi display pieghevoli sino agli scanner venosi. Ed è proprio su quest’ultimo punto che oggi vogliamo concentrarci.
Sbloccare i propri dispositivi grazie alla mappatura delle vene introduce uno scenario quasi fantascientifico ma Samsung, da sempre leader nel campo delle innovazioni e delle scoperte tecnologiche, non la pensa così. Decide, infatti, di brevettare un nuovo sistema che utilizza un wearable specifico per la lettura della mappa venosa. Uno speciale fascio luminoso si occuperà di ricreare il percorso del circolo venoso sopra cutaneo nella zona della mano dell’utilizzatore che, con ogni probabilità, sarà soggetto ai rilevamenti di un ulteriore sensore cardiaco posto in prossimità del precedente.

Un sistema che all’atto pratico promette di rivoluzionare il concetto di sicurezza nei confronti delle serrature a chiave ora sostituite dai più moderni ritrovati della tecnologia. Armadietti, sportelli, sistemi di pagamento bancario, porte ed in generale dispositivi con chiusura di sicurezza integrata potranno essere accessibili con la massima riservatezza e sicurezza.

Un sistema che supplisce l’azione del più classico sistema biometrico ad impronte digitali che, in questo caso, risulterebbe senz’altro più scomodo. Il nuovo brevetto, e la sua diffusione su scala mondiale e l’effettivo utilizzo, restano comunque un’incognita.

Voi credete che possa rivelarsi un sistema efficace o lo reputate superfluo? Pensate che bastino le contromisure già adottate come iRing, sensori oculari, TAG RFID e sensori d’impronta o ci vorrebbe quel qualcosa in più? Commenti ed impressioni sempre ben accetti. Non dimenticate di condividere sui social network con i vostri amici. Fonte: FastCompany

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Related articles

Recensione AVM FRITZ!Dect 210, una presa smart per interni ed esterni

AVM, azienda di punta nel settore dei dispositivi di rete con un forte orientamento verso la tecnologia smart,...

Il misterioso “buco nero” del Pacifico: la verità sull’isola di Vostok

Negli ultimi tempi, un'immagine satellitare di Google Maps ha scatenato il panico sui social media, mostrando una strana...

iPhone: due design mai visti prima in arrivo nel 2026

Se il 2025 sarà ricordato dai fan Apple come l'anno dell'iPhone più sottile mai prodotto dalla mela morsicata,...

Disregolazione degli oppioidi e disturbi alimentari: il ruolo del cervello nel controllo dell’appetito

I disturbi alimentari, come l'anoressia nervosa, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata, sono patologie complesse che...