Samsung Electronics è rinomata per la sua brama di tecnologia e lo dimostra sfornando costantemente un numero importante di prodotti che coprono ogni ramo della tecnologia ed inerenti il settore smartphone, i quali colmano appieno ogni esigenza tecnico-funzionale richiesta dalla sua clientela.
Ad ogni modo l’esperienza dovrebbe quanto meno far intendere alla società che è arrivato forse il momento di derivare alcune sue scelte implementative, prima fra tutte la capacità di memoria che per alcuni modelli di recente fattura corrisponde ad un vero e proprio collo di bottiglia al lordo delle rimanenti caratteristiche.
Samsung Galaxy J2 (2016): 8GB di memoria interna non sono abbastanza
L’esempio più eclatante della pessima scelta fatta in relazione al taglio di memoria è senz’altro data dal recente Samsung Galaxy J2 (2016) che porta con se le limitazioni di spazio previste dalla categoria di prodotto che, nonostante collocato entro la fascia entry-level offre nel complesso delle discrete specifiche.
Stando alle dichiarazioni dirette di un utente appartenente al network di SamMobile, infatti, numerose sono state nel corso degli ultimi giorni le richieste ed i popup automatici relativi alla scarsa disponibilità di spazio che hanno costretto l’interessato alla migrazione dei propri dati su scheda microSD esterna. Non è affatto conveniente, infatti, procedere alla continua disinstallazione di applicazioni che magari potrebbero tornare utili in futuro.
Di per sé il software preinstallato da Samsung, come Skype e Word, ed i file di sistema occupano una porzione piuttosto estesa della memoria interna che riducono drasticamente lo spazio a disposizione già dalle prime fasi dell’unboxing del terminale. Nonostante, infatti, Android 6 Marshmallow abbia reso le cose più facili da questo punto di vista non si può negare che ancora molti dati trovino posto unicamente nella porzione interna della memoria, dalla quale risultano inamovibili.
Le cose sarebbero potute andare decisamente meglio se le scelte fossero ricadute positivamente sulla nativa implementazione dell’Adoptable Storage che, per quanto inutile su un device di fascia alta come il Samsung Galaxy S7, sarebbe risultata di cruciale importanza per un dispositivo avente una memoria per così dire “stretta”.
Le cose peggiorano poi, col tempo, in vista di un esponenziale aumento dei dati memorizzati da applicazioni quali Facebook ed Instagram che, come noto, generano traffico intenso anche quando poste in background. Secondo l’opinione comune, dunque, sarebbe più opportuno adottare soluzioni minime che prevedano tagli di memoria ROM da 16GB seppur con un leggero ritocco ai margini di prezzo per le soluzioni mobile previste dalla fascia di mercato dei relativi terminali.
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In effetti, 8GB risultano a tutti gli effetti non più spendibili per la memorizzazione dei contenuti che quotidianamente affollano i nostri telefoni. E tu che ne pensi? Facci sapere la tua