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Samsung e i sistemi di riconoscimento biometrico: flop con il Galaxy S9, speranze per i Galaxy S10

In quest’ultimo anno, e con il prossimo, in fatto di smartphone ci sono state, e ci saranno, diverse piccole rivoluzioni. Dal display alla connettività 5G le novità non mancano, ma in questo caso parleremo dei sistemi di rilevamento biometrico. Dal semplice uso di un pin per bloccare i nostri dispositivi, con l’avvento degli smartphone siamo passati alla sequenza, alle impronte digitali e addirittura alla lettura dell’iride e del viso. Quest’ultimo si sono evoluti in diverse direzioni, ma non sempre con successo.

Con le ammiraglie di quest’anno della serie Galaxy S9 Samsung ha optato per il classico sensore per le impronte posto posteriormente, piuttosto che sulla scocca laterale o sullo scomparso tasto home. Molti dispositivi hanno optato per questa scelta, ma il design edge-to-edge dello schermo ha reso l’utilizzo del sensore un po’ problematico negli smartphone del colosso sudcoreano. Di sicuro all’accensione del dispositivo gli inconveniente non si notano, ma se si cerca di utilizzarlo per altre ragioni si rischia sempre di premere altro sul display; con i prossimi smartphone questo problema non si dovrebbe più presentare.

 

Samsung Galaxy S10

È noto che il primo produttore di smartphone ha in mente di inserire nei Galaxy S10 un lettore di impronte di nuova generazione il quale a dire il vero sarebbe dovuto essere pronto già da mesi. Si tratta di un lettore montato direttamente nel display e mentre attualmente ci sono già dei telefoni con tale sistema quello di Samsung sfrutterà una tecnologia diversa.

Si tratta di un lettore ultrasonico ovvero che usa delle onde che rimbalzeranno sulla superficie del dito per rivelarne i solchi, come un sonar, per poi creare un’immagine 3D; i sensori attualmente in circolazione sfruttano invece la luce e risultano essere meno affidabili.

Oltre a questo Samsung ha deciso di eliminare il lettore di retina, mentre un obiettivo di notevole potenza montato frontalmente permetterà l’uso di un software di rilevamento facciale all’avanguardia; teoricamente dovrebbe chiamarsi Dynamic Vision, ma il nome ufficiale non è ancora stato scelto.

Giacomo Ampollini

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