Il mese di settembre non è, di certo, iniziato con il piede giusto per Samsung che, dopo il caso delle batterie “esplosive” ed il conseguente maxi-richiamo internazionale del Galaxy Note 7, si appresta ad affrontare un’altra grana potenzialmente molto dannosa per le casse societarie.
L’azienda coreana Hanjin Shipping, che si occupa di parte delle spedizioni internazionali dei prodotti di Samsung, ha dichiarato bancarotta e diverse navi cargo della società sono ora bloccate in acque internazionali senza la possibilità di poter attraccare in alcun porto. In attesa della risoluzione di questa situazione, alcuni prodotti (sia dispositivi pronti alla vendita che materiali da consegnare a vari partner industriali) di Samsung, del valore complessivo di diverse decine di milioni di dollari, si trovano bloccati in mezzo al mare con l’impossibilità di essere consegnati.
Il danno economico per Samsung sarà abbastanza consistente. Per consegnare in tempo tutti i prodotti attualmente bloccati sulle navi Hanjin Shipping, l’azienda coreana dovrà, gioco forza, ricorrere al trasporto aereo con, si stima, almeno 16 aerei cargo che comporteranno un costo extra di quasi 9 milioni di dollari. Questi ritardi nelle consegne potrebbero comportare un rallento complessivo nell’arrivo sul mercato di diversi prodotti, non solo con marchio Samsung.
LEGGI ANCHE: Galaxy Note 7, ecco come funzionerà il richiamo in Italia [Ufficiale]
Le spedizioni delle nuove unità di Samsung Galaxy Note 7 non saranno toccate da questo problema, almeno per ora. Il processo di richiamo e sostituzione delle batterie è ancora in corso e, come visto nella giornata di ieri, le prime consegne non avverranno prima del 19 di settembre.