Satellite della NASA potrebbe aver intercettato l’aereo del volo MH370 disperso nell’oceano

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Dopo cinque anni dall’incidente del Boing 777 della Malaysia Airlines, scomparso con 239 persone a bordo durante il tragitto da Kuala Lumpur a Pechino, il mistero rimane irrisolto. Sebbene il governo malese abbia fermato le ricerche dell’aereo MH370, scomparso dai radar l’8 marzo 2014, gli appassionati sono ancora alla ricerca di indizi, usando tutto ciò che è disponibile.

Un video sulla presunta scoperta, con la compilazione delle immagini, è stato pubblicato su YouTube dall’utente Darren Bailey. L’utente afferma di aver utilizzato i dati satellitari della NASA forniti da Zoom Earth, un sito che consente di acquisire immagini satellitari aggiornate della Terra.

Incredibilmente, le foto coincidono con il giorno della misteriosa scomparsa dell’aereo, vicino alla costa dell’isola vietnamita di Tho Chu, nel sud del Paese. Nelle immagini, è possibile vedere un oggetto nella forma di un aeroplano – che potrebbe anche essere una nuvola – nella zona dell’Oceano Indiano, ad ovest della Malesia e dell’Indonesia. Le coordinate del possibile avvistamento dell’MH370 sono 3’00.549’S e 86’21.943’E.

 

Un mistero ancora irrisolto

Nel 2015, un frammento dell’ala del velivolo è stato scoperto ad est del Madagascar su un’isola francese di Reunion, e ha confermato come proveniente dal Boeing 777.

Mentre nel luglio del 2018, gli investigatori malesi pubblicarono una lunga relazione, dicendo che il Boeing era probabilmente deviato dalla rotta di proposito ma non erano riuscito a trovare il responsabile di tale deviazione.

Nel maggio dello scorso anno, il programma australiano ha riunito un gruppo di esperti che credono di aver annullato il mistero della scomparsa del Boeing 777 della Malaysia Airlines.

Gli esperti hanno rivelato che la teoria più plausibile sarebbe che il pilota del volo MH370, Zaharie Ahmad Shah, sia stato responsabile della scomparsa del velivolo che ha portato alla morte di tutte le 238 persone a bordo e con un atto “pianificato, deliberato“.

La teoria alla quale questi esperti si sono ora rivolti indica il suicidio del pilota, preceduto da un atto premeditato di omicidio di massa. Per questo, Zaharie avrebbe fatto depressurizzare la cabina, lasciando tutti gli occupanti incoscienti, tranne il proprio pilota che indossava una maschera di ossigeno. Secondo la teoria, il pilota ha deliberatamente chiuso il sistema di comunicazione.

Le ricerche subacquee e superficiali nella parte meridionale dell’Oceano Indiano sono state condotte per tre anni da Malesia, Cina e Australia. Più di 125 milioni di euro sono stati spesi dal giorno dell’incidente.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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