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Sbadigli contagiosi: gli umani non sono gli unici a farli

I sbadigli sono un fenomeno comune e spesso contagioso tra gli esseri umani, ma non siamo gli unici a farli. Nel regno animale, diversi animali manifestano comportamenti simili, dando vita a un intrigante mistero scientifico. Un nuovo studio svela che questa caratteristica è stata osservata anche in una specie di scimmie che vive in Etiopia, suggerendo un percorso evolutivo condiviso con questi primati. Questa specie, infatti, sbadiglia vocalizzando, dando vita a delle sinfonie che si propagano tra i gruppi.

Gli animali sociali, come i primati, i cani e i gatti, sono noti per sbadigliare in risposta agli sbadigli dei loro simili. Questo comportamento potrebbe essere legato alla comunicazione sociale e all’empatia. Gli studi hanno dimostrato che i cani, ad esempio, tendono a sbadigliare dopo aver visto una persona sbadigliare, suggerendo un livello di empatia e connessione sociale simile a quello umano. L’etologia, lo studio del comportamento animale, ha rivelato che gli sbadigli possono svolgere diversi ruoli nel contesto sociale degli animali. Nei primati, ad esempio, gli sbadigli possono essere utilizzati per segnalare rilassamento o tensione sociale.

 

Sbadigli contagiosi, presenti anche nel mondo animale

Questi comportamenti possono essere parte di un linguaggio non verbale complesso che facilita la coesione sociale e la comunicazione tra gli individui all’interno del gruppo. In pratica a queste scimmie basta sentire uno sbadiglio fatto da altri esemplari per sbadigliare di conseguenza. Il suono sembra essere particolarmente contagioso quando viene emesso da maschi dello stesso gruppo, che hanno un “peso sociale” maggiore. mentre decifriamo il linguaggio acustico di queste scimmie, le analogie con le dinamiche sociali umane diventano sempre più evidenti. Gli echi degli sbadigli risuonano con gli echi lontani dei nostri legami sociali, sfidandoci a esplorare l’intreccio evolutivo delle connessioni interspecifiche.

Anche i mammiferi marini, come le balene e i delfini, sono stati osservati sbadigliare. Nonostante la loro vita prevalentemente acquatica, questi animali manifestano comportamenti simili a quelli terrestri, compreso il fenomeno del contagio degli sbadigli. Tuttavia, le ragioni esatte dietro questo comportamento nei mammiferi marini rimangono ancora in gran parte sconosciute e richiedono ulteriori ricerche. Anche gli uccelli, sebbene privi di muscoli facciali simili a quelli dei mammiferi, possono mostrare comportamenti che assomigliano a uno sbadiglio. In alcune specie di uccelli, come gli struzzi, i pellicani e i gufi, è stato osservato un comportamento che coinvolge l’apertura del becco e un’allungamento del collo, che potrebbe essere paragonato a uno sbadiglio. Tuttavia, la natura precisa di questo comportamento e se abbia una funzione sociale rimangono oggetto di dibattito tra gli scienziati.

La spiegazione precisa di come e perché gli animali sbadiglino rimane un argomento di studio attivo. Alcuni ricercatori ipotizzano che gli sbadigli possano servire a regolare la temperatura del cervello, migliorando la concentrazione e la vigilanza. Altri suggeriscono che possano avere un ruolo nella regolazione del ritmo sonno-veglia. Tuttavia, molti dettagli dei meccanismi biologici alla base degli sbadigli animali rimangono ancora da chiarire. La presenza di comportamenti simili allo sbadiglio in una vasta gamma di specie animali solleva importanti domande sull’evoluzione e sulla funzione di questo fenomeno. Potrebbe indicare una base biologica comune tra diverse specie, suggerendo un’origine evolutiva antica per questo comportamento. Inoltre, potrebbe rivelare la presenza di processi cognitivi e sociali più complessi di quanto precedentemente riconosciuto in molte specie animali.

Gli sbadigli contagiosi nel regno animale rappresentano un’area affascinante di studio che continua a suscitare interesse e curiosità tra gli scienziati del comportamento animale. Per comprendere appieno questo fenomeno, sono necessarie ulteriori ricerche volte a esplorare i meccanismi biologici, le implicazioni evolutive e comportamentali, nonché le possibili analogie con il fenomeno dello sbadiglio umano. Solo attraverso un’indagine interdisciplinare e approfondita possiamo sperare di svelare il mistero degli sbadigli nel regno animale.

Immagine di wirestock su Freepik

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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