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7 miti anti-scienza che minacciano la società moderna

In un’epoca in cui l’informazione è accessibile a tutti, la disinformazione scientifica si diffonde a velocità allarmante. Opinioni non supportate dai fatti vengono spesso presentate come verità, influenzando le decisioni pubbliche e mettendo in pericolo la salute e l’ambiente.

Il sito Big Think ha individuato 7 miti anti-scientifici che minacciano la società moderna, alimentati da paure infondate e teorie cospirazioniste. Scopriamo quali sono e perché sono pericolosi.

1. Se non è in uno studio scientifico, non è vero

Alcuni sostengono che tutto ciò che non è stato pubblicato in una ricerca scientifica validata non debba essere preso sul serio. Ma la scienza non funziona così: molti dati non arrivano alla pubblicazione perché potrebbero avere implicazioni etiche o rischi per la sicurezza.

Ad esempio, se uno studio dimostra che un farmaco è efficace ma provoca effetti collaterali gravi, potrebbe essere bloccato prima della pubblicazione. Questo non significa che i dati siano falsi, ma che la scienza segue principi di responsabilità e prudenza.

2. Il fluoro nell’acqua è pericoloso

C’è chi afferma che il fluoro nell’acqua potabile sia una minaccia per la salute, che riduca il QI dei bambini o che venga aggiunto per controllare la popolazione.

La realtà? Il fluoro è usato da decenni per prevenire la carie e proteggere i denti. Solo in dosi eccessive può avere effetti negativi, ma le quantità aggiunte all’acqua potabile sono sicure e controllate.

3. Gli OGM sono dannosi per la salute

Gli organismi geneticamente modificati (OGM) vengono spesso demonizzati come meno sani o meno nutrienti rispetto agli alimenti tradizionali.

La scienza dimostra il contrario: gli OGM sono sicuri per il consumo umano e possono persino salvare milioni di vite, migliorando la resa delle colture e prevenendo carenze nutrizionali in molte parti del mondo.

4. L’effetto serra non provoca il cambiamento climatico

Nonostante oltre un secolo di studi scientifici, c’è ancora chi nega la correlazione tra emissioni di gas serra e riscaldamento globale.

La realtà è che il cambiamento climatico è un fatto scientifico dimostrato, e il continuo aumento delle temperature globali è legato all’attività umana. Ignorare questa evidenza mette a rischio il futuro del pianeta.

5. I vaccini sono pericolosi

La disinformazione sui vaccini è tra i miti più dannosi, alimentata da teorie complottiste e studi smentiti.

I vaccini hanno quasi eliminato malattie come la poliomielite, il morbillo e la varicella. Le prove della loro sicurezza ed efficacia sono schiaccianti, e non esiste alcun legame tra vaccini e autismo, come dimostrato da numerose ricerche scientifiche.

6. Il 5G è una minaccia per la salute

Alcuni credono che il 5G causi tumori, disturbi neurologici o danni genetici, ma non esistono prove scientifiche a supporto di queste affermazioni.

Le radiazioni del 5G rientrano nella categoria delle onde non ionizzanti, che non hanno la capacità di danneggiare il DNA umano. Tuttavia, il mito continua a circolare, alimentando teorie cospirazioniste.

7. Il COVID-19 è stato creato in laboratorio

Uno dei miti più diffusi riguarda l’origine del SARS-CoV-2, il virus responsabile del COVID-19.

Le ricerche indicano che il virus è di origine naturale, trasmesso dagli animali all’uomo. Nonostante ciò, alcuni sostengono che sia stato creato in laboratorio, rifiutando le prove scientifiche a favore di narrazioni cospirazioniste.

Il pericolo della disinformazione

La diffusione di questi miti mina la fiducia nella scienza e può portare a conseguenze gravi, come il rifiuto dei vaccini o l’inazione di fronte al cambiamento climatico.

Per contrastare la disinformazione, è fondamentale affidarsi a fonti attendibili, verificare i dati e promuovere una cultura scientifica basata sui fatti. Perché, alla fine, la scienza non è un’opinione.

Foto di Alex su Unsplash

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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