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Sclerosi multipla, scoperto il motivo del peggioramento progressivo

La Sclerosi Multipla è una malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale (SNC) e una delle principali cause di danno funzionale neurologico. La malattia viene generalmente diagnosticata tra i 20 ei 30 anni di età. Può causare gravi sintomi neurologici, come perdita di sensibilità e tremore, difficoltà a camminare e mantenere l’equilibrio, insufficienza di memoria e disturbi visivi. La SM è una malattia che dura tutta la vita con sintomi che molto spesso peggiorano gradualmente nel tempo. Una graduale perdita di funzionalità nel tempo è inevitabile. La ricerca ha fatto grandi progressi nei trattamenti che riducono la frequenza e gli effetti dannosi di questi attacchi.

“Nonostante queste importanti scoperte, la malattia generalmente peggiora quando il paziente ne soffre da 10 a 20 anni”, afferma Maja Jagodic, docente di medicina sperimentale presso il Dipartimento di Neuroscienze Cliniche e il Centro di Medicina Molecolare, Karolinska Institutet. “Attualmente esiste un solo trattamento, approvato di recente, per quella che viene chiamata la fase secondaria progressiva. I meccanismi alla base di questa fase progressiva richiedono ulteriori ricerche”.

 

Il graduale peggioramento per chi soffre di Sclerosi multipla

I ricercatori del Karolinska Institutet hanno ora dimostrato che il recupero dai sintomi simili alla SM nei topi dipende dalla capacità delle cellule immunitarie del SNC, la microglia, di abbattere i resti delle cellule danneggiate, come la mielina. I processi sono stati interrotti quando i ricercatori hanno rimosso un cosiddetto gene dell’autofagia, Atg7. L’autofagia è un processo in cui le cellule normalmente scompongono e riciclano le proprie proteine ​​e altri componenti strutturali.

Senza Atg7 la capacità della microglia di pulire i residui di tessuto creati dall’infiammazione è stata ridotta. Questi residui si sono accumulati nel tempo, il che è una possibile spiegazione della progressività della malattia. Questo è un risultato significativo poiché l’aumento dell’età è un importante fattore di rischio nella fase progressiva della SM.

Foto di Nina Garman da Pixabay

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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